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CREMONA: IL LUTTO

Addio a Giuseppe Menta, l'artista dei tessuti

Ha contribuito al made in Italy, amico di Armani e Versace. Le sue ceneri sparse nel Po in una cerimonia intima e privata

La Provincia Redazione

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23 Aprile 2024 - 19:04

Addio a Giuseppe Menta, l'artista dei tessuti

CREMONA - Ha chiesto che le sue ceneri fossero sparse nel Po in una cerimonia intima e privata. È questo il segno di un legame forte con Cremona, la sua città natale, e col lento e soffice scorrere del grande fiume, soffice e dolce come la sua passione per il tessile. Era questo e molto altro Giuseppe Menta, classe 1937, morto nei giorni scorso e da anni trasferitosi nel comasco. Un disegnatore, studioso di tecniche del colore, creatore di tessuti.

«Nato a Cremona, fin dal 1950 inizia a lavorare nelle stamperie e segue corsi serali di disegno. A 30 anni è assunto da Bordogna come disegnatore di tessuti e – si legge nell’enciclopedia della Moda — comincia a creare in esclusiva per le aziende di prêt-à-porter e i sarti dell’alta moda. Nel ’74 fonda una sua industria nella quale sviluppa soprattutto il settore della ricerca tessile che gli permette di produrre stoffe dai colori naturali non inquinanti e di varare, nel ’92, il marchio ecologico Menta Veste Natura. Dopo aver insegnato al Royal College di Londra e all’Istituto Ripamonti di Como, ha tenuto un laboratorio di progettazione grafica alla facoltà del design del Politecnico di Milano».

Scomparso all’età di 86 anni, aveva appena terminato la sua biografia ed era orgoglioso della prefazione firmata da Giorgio Armani, amico da decenni del disegnatore tessile cremonese. Lascia la moglie Engracia e il figlio Giovanni. Menta ha vissuto in prima persona la nascita del made in Italy con le prime presentazioni ufficiali in Palazzo Pitti, a Firenze in anni in cui parlare di fashion era non così usuale.

I tessuti di Menta e le sue stampe erano una garanzia per stilisti del calibro di Giorgio Armani e Gianni Versace e prima ancora Max Mara. Uomo che sapeva guardare avanti a lui si deve una delle prime esperienze di sensibilità ecologica. Quando non si parla ancora di sostenibilità, nel ’92 sviluppa una ricerca ardita che gli permette di produrre stoffe tinte e stampate con coloranti naturali non inquinanti. In questo solco si pone il desiderio di tornare laddove la sua vita è iniziata, a Cremona e immergersi nelle acque lustrali del grande fiume.

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