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MALTEMPO E PIENE

Po, sponde erose sul confine tra Lombardia ed Emilia-Romagna

Sono infatti stati notati cedimenti che hanno allarmato il comitato ‘Amici del Grande Fiume’ di Polesine-Zibello

Elisa Calamari

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22 Aprile 2024 - 10:00

Po, sponde erose sul confine tra Lombardia ed Emilia-Romagna

CREMONA - Il meteo che fa le bizze e le conseguenti ripetute piene del Po, nelle ultime settimane hanno accentuato il problema delle erosioni spondali al confine fra Lombardia ed Emilia Romagna: nell’area rivierasca che comprende i territori di Cremona, Stagno, San Daniele, Villanova sull'Arda, Castelvetro Piacentino, Polesine e Roccabianca (dunque tre province) sono infatti stati notati cedimenti che hanno allarmato il comitato ‘Amici del Grande Fiume’ di Polesine-Zibello, che ha come referente Paolo Panni.

«Le erosioni interessano sia la sponda destra sia quella sinistra, ad esempio nelle aree golenali attorno al Ponte Verdi fra Roccabianca e San Daniele - viene spiegato dall’associazione -. Le piene ordinarie che si sono susseguite tra marzo e aprile hanno provocato anche questo. In più punti il Po, oltre ad accatastare notevoli quantità di legnami e detriti a ridosso delle pile in alveo dei ponti, si è portato via pezzi di riva arrivando in alcuni casi anche a minacciare la storica via Alzaia, la prima stradina sterrata del fiume».

Il comitato auspica così che gli enti competenti facciano tutte le verifiche necessarie «al fine di garantire la sicurezza». Oltre a scattare fotografie di queste apparenti erosioni, ‘Amici del Grande Fiume’ ha documentato la situazione del ponte Verdi, i cui piloni sono diventati ‘legnaie’ a causa dell’accumulo di tronchi trasportati dalla piena. Situazioni simili si registrano presso gli altri viadotti del Po fra Emilia e Lombardia, così come sugli affluenti.

Periodicamente accade ad esempio a San Nazzaro di Monticelli d’Ongina, al di sotto della struttura che collega a Castelnuovo Bocca d’Adda nel Lodigiano. Pure il ponte ferroviario dell’Adda a Pizzighettone ha attualmente bloccato veri e propri cumuli di legname in corrispondenza dei piloni. La competenza? Solitamente è dell’ente che gestisce il ponte stesso.

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