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Le Invasioni Botaniche, la città giardino incanta tutti

La due giorni dei fiori e delle piante nel cuore del centro storico fa ancora centro

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

21 Aprile 2024 - 21:42

Le Invasioni Botaniche, la città giardino incanta

CREMONA - Per due giorni una città strapiena. Si è chiusa oggi, con successo, l’edizione numero 15 de Le Invasioni Botaniche, manifestazione organizzata da Confcommercio Cremona con Botteghe del Centro, SGP Grandi Eventi, quotidiano La Provincia, PubliA, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona e del Duc, Distretto urbano del commercio. Ancora una volta, Cremona è stata capace di portarsi un mondo di appassionati del green (e dintorni: l’artigianato) a casa. E di farlo dialogare sui temi del verde, della creatività e della bellezza.


Calato il sipario, il Comitato organizzatore traccia il bilancio. «La manifestazione è stata un successo: già dalle prime ore di sabato l’affluenza è stata alta e si è mantenuta costante per tutta al durata dell’evento. Gli espositori (ottanta provenienti da tutta Italia) sono soddisfatti e la manifestazione si conferma molto apprezzata dal pubblico, proveniente anche dalle città vicine Le iniziative proposte hanno avuto una buona risposta e tutti i locali del centro sono stati molto frequentati». Il Comitato organizzatore guarda alla prossima edizione: «Crediamo che sia importante continuare ad investire sul programma, sulle installazioni e sugli eventi collaterali per dare all’evento un respiro sempre maggiore».


Soddisfatta l’assessore al Commercio e al Turismo, Barbara Manfredini: «Città colorata e in festa. Una festa di colori e profumi, dalle piante aromatiche a quelle ad aria, da quelle per l’interno a quelle da giardino. E, ancora, le piante grasse da collezionare». Ricorda, l’assessore Manfredini, «le proposte editoriali per prepararsi adeguatamente alla cura delle nostre piante verdi o fiorite o da frutto, di ogni tipo, con gli opportuni consigli da parte dei rivenditori che hanno resistito anche ad un tempo decisamente variabile».


L’indimenticato Lucio Battisti cantava ‘Tu chiamale se vuoi... emozioni’. Parafrasando il cantautore del pop, l’assessore Manfredini dice: «Tu chiamale se vuoi ... invasioni», ma «piacevoli». «Piacevoli presenze, che insieme alla ricca offerta culturale (mostre e mercatino dell’antiquariato) e di animazione della città invitano a percorrere il centro storico. Cittadini e turisti hanno risposto bene». E la sera «un aperitivo con il vinile al Record Store Day proposto dai bar del centro, sfidando temperature insolite».

MAPELLI: «COSÌ IL VERDE CI EDUCA E CI GUIDA»

Come tutti i bambini, anche lui giocava a palla. Ma quando andava a recuperarla, non tornava più. «Magari perché il pallone era caduto in un prato fiorito, c’era qualche margherita e la mia passione botanica era più forte della passione calcistica, che non è proseguita». Ride Gian Marco Mapelli, 25 anni, laurea in Scienze e tecnologie agrarie e forestali, @amicodellepiante, il suo nickname sui social: ha di gran lunga superato i 130mila follower. Educatore ambientale, consulente e divulgatore, Mapelli promuove e realizza progetti di rinaturalizzazione, riqualificazione, orti sociali e spazi dove natura e persone si incontrano.

Il suo canale YouTube e il suo profilo Instagram in poco tempo sono diventati un punto di riferimento per appassionati e neofiti. A febbraio scorso, Mapelli ha dato alle stampe «con gioia» il suo primo libro ‘Il mio spazio verde. La guida pratica per coltivare ovunque come natura insegna (DeAgostini)’. Invitato all’interno de Le Invasioni Botaniche, lo ha presentato oggi alle 11 ai giardini pubblici di piazza Roma, rispondendo alle curiosità e ai consigli chiesti dal pubblico. Il libro, ha spiegato l’autore, ha per scopo «di rispondere ai vostri problemi pratici, ma soprattutto trasmettervi un’idea fondamentale: coltivare secondo le regole della natura, con l’intento di arricchirla e dare il vostro contributo all’ambiente. Se imparate a osservare la natura e i meccanismi che le permettono di prosperare senza l’intervento umano, avrete in mano strumenti preziosi per rendere florido il vostro spazio, riducendo la manutenzione al minimo».


Per Mapelli, «coltivare è il mezzo privilegiato per entrare in sinergia con l’ambiente, ma anche l’occasione per creare ecosistemi nei quali la biodiversità prospera, la terra si rigenera ed io riesco a sentirmi un elemento della natura». Ed ancora, «ogni spazio verde, di qualunque dimensione sia, non è solo quello che sembra. È un ponte steso tra noi e la natura, quella natura di cui facciamo parte, ma con cui stiamo perdendo il contatto. È un mondo meraviglioso».


Nel botta e risposta con il pubblico, Mapelli, un mix di professionalità e simpatia, ha dispensato consigli. Tra gli altri, è emerso il problema delle lumache nell’orto. «In natura, poverine, le lumache sono l’animale più bullizzato. Autodifese quasi zero. La lumaca non ha artigli, non ha forza fisica e nemmeno velocità, non può scappare. Ha, però, la capacità di potersi nascondere: esce di notte quando c’è più umidità. In natura viene mangiata da molti animali. Come la tartaruga (immaginate la lumaca che scappa dalla tartaruga), il riccio e le lucciole. Tutti animali biondicatori».

Le lumache «non sanno camminare e nemmeno volare: sono costrette a strisciare». Il consiglio: «Possiamo creare barriere fisiche, ad esempio usando materiali che tende ad asciugare. Come la cenere che è molto porosa. Barriere di cenere, alternandole ai fondi di caffè. Questo è un metodo». Un altro: «I gusci d’uova tritati»: essendo taglienti, la lumaca ci sta alla larga. Un altro metodo ancora: «Trappole con la birra: le lumache sono molto attratte dalla birra, perché è molto aromatica. Se noi mettiamo un piattino con la birra nelle nostre aiuole, la mattina le troviamo dentro. La cosa interessante è che alle lumache piace la birra buona».

FOTO: FOTOLIVE/PAOLO CISI 

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