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VIADANA

Vicenda Cinema Vittoria, l'ex gestore chiede più di mezzo milione

L’argomento è tornato oggetto di dibattito a seguito della mozione presentata dal consigliere Daniele Mozzi che ha chiesto un aumento a 600mila euro del fondo rischi per contenziosi

Pierluigi Cremona

Email:

pierluigi.cremona@virgilio.it

22 Aprile 2024 - 05:10

Vicenda Cinema Vittoria, l'ex gestore chiede più di mezzo milione

Il cinema teatro Vittoria di Viadana

VIADANA - È di più di mezzo milione di euro, per la precisione 576mila, la richiesta di risarcimento danni presentata al Comune dalla società che aveva in gestione il cinema Vittoria di Viadana, chiuso dal periodo della pandemia di Covid e mai più riaperto. Lo si è appreso durante la recente seduta del consiglio comunale. L’argomento è tornato oggetto di dibattito a seguito della mozione presentata dal consigliere Daniele Mozzi che ha chiesto un aumento a 600mila euro del fondo rischi per contenziosi. La cifra, in passato, non era mai stata resa pubblica.

Il sindaco Nicola Cavatorta ha spiegato che «l’aumento del fondo rischi contenzioso di 150mila euro viene ritenuto congruo ad oggi per lo stato in cui si trova la procedura all’interno del range indicato dalla Corte dei Conti. Se ipotizzassimo che il valore di causa fosse l’intera richiesta del risarcimento del danno e quindi 576mila euro e applicassimo una percentuale di soccombenza che va dal 10% al 50% l’accantonamento dovrebbe essere ricompreso tra 57mila e 600 euro e 288mila euro».

Le modalità di calcolo del fondo contenzioso sono indicate dalla Corte dei Conti con un orientamento ormai consolidato. Nel caso specifico del cinema Vittoria il tribunale di Mantova ha dichiarato inammissibile il ricorso di istruzione preventiva promosso dall'omonima società, che ha in seguito fatto ricorso al Tar di Brescia.

«Il ricorso comprende anche una domanda di risarcimento del danno, che però, allo stato, non pare fornita di adeguato supporto probatorio. Visto lo stato del contenzioso per il quale non vi è un valore di causa ma solo una domanda di risarcimento del danno che a parere dell’avvocato dell’ente non pare fornita di adeguato supporto, non vi è l’obbligo di accantonare l’intera cifra richiesta in fase di ricorso come proposto dalla mozione e nemmeno si ha l’obbligo di accantonare una quota al fondo rischi contenzioso in quanto il rischio di soccombenza è possibile», ha concluso Cavatorta. 

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