L'ANALISI
20 Aprile 2024 - 05:15
CREMONA - C'è chi considera la frase «Scrivimi quando arrivi a casa» quasi una dichiarazione d’amore, ma l’altra faccia della medaglia è la paura che ogni sera accompagna molte donne mentre percorrono da sole le strade per fare ritorno al domicilio. Ed è proprio per sconfiggere questo timore che nasce il gruppo Whatsapp chiamato appunto ‘Scrivi quando arrivi a casa’, dedicato alle ragazze o signore della Lombardia e dell’area orientale del Piemonte: possono chiedere compagnia e supporto durante il tragitto. Il tutto tramite smartphone.
L’idea e il progetto sono portati avanti da Laura Chiapparini di Cremona, per la parte lombarda del gruppo, e da Silvia Sannino di Novara. A spiegare meglio l’iniziativa è la prima, da tempo in prima linea per molte battaglie sociali e in passato impegnata insieme a Silvia nell’associazione per le donne ‘Be Yourself’: «Se una ragazza dovesse trovarsi a fare percorsi in solitudine, magari col buio, e dunque con la paura di imbattersi in malintenzionati, può scrivere, mandare messaggi vocali o anche chiamare».
«Naturalmente non vogliamo sostituirci alle forze dell’ordine e agli enti che si battono contro la violenza sulle donne – precisa Laura –, né fare confusione. Anzi ricordiamo e ricorderemo sempre l’importanza di comporre subito il 112 in caso di effettivo pericolo, così come il 1522 nel caso si sia vittime di violenze e stalking. Il nostro ruolo è ben diverso: ci impegniamo a dare nei limiti del possibile una forma di supporto, una sorta di accudimento, insieme alle iscritte che vorranno a loro volta mettersi a disposizione del progetto. Attraverso il gruppo cerchiamo infatti di combattere ansia e timori di quei minuti di camminata solitaria, anche per ingannare il tempo». Attraverso le componenti della chat potrebbe essere inoltre possibile attivare interventi, chiedere la geolocalizzazione e agevolare quindi forme di aiuto nel caso in cui la persona non riesca a chiamare in autonomia i soccorsi.
Purtroppo gli incontri spiacevoli che generano preoccupazioni e stress, sono tutt’altro che poco frequenti. Anche se per fortuna raramente sfociano in aggressioni: «Spesso anche solo un apprezzamento o uno sguardo di troppo in una via isolata – continua Laura –, possono causare vera paura in donne che magari staccano tardi dal turno di lavoro, o semplicemente devono tornare al parcheggio dopo una serata fra amiche. É capitato a tutte, ad esempio, di fingere di telefonare per allontanare qualcuno che si sta avvicinando troppo. L’idea di fare qualcosa di concreto per prevenire questa sensazione di malessere mi è venuta leggendo un articolo che parlava dell’omologo gruppo Whatsapp partito a Torino, su iniziativa di una ragazza pugliese. Ho pensato: ‘Che bell’idea, perché non lo facciamo anche qua?’ e ho subito contattato Silvia».
Iniziative simili nel frattempo hanno preso piede in alcune grandi città italiane come Bologna, Bari e appunto Torino. Solidarietà al femminile nel vero senso del termine. Il nuovo gruppo Whatsapp lombardo-piemontese è appena stato aperto e solo con il passaparola è arrivato già a circa 50 iscritte. Chi volesse farne parte può richiedere l’accesso – totalmente gratuito così come l’intera iniziativa che si basa su impegno volontario – tramite il link https://chat.whatsapp.com/H6j3if0weBwFchy49VPpwo.
«In una settimana c’è già chi ha raccontato che il tal giorno deve tornare sola al parcheggio e chiesto la possibilità di videochiamare durante quei cinque minuti per sentirsi più tranquilla – conclude Laura –. Noi saremo le referenti, ma tutte contribuiranno alla causa. Naturalmente si tratta di un gruppo per sole donne e prima di accedere sarà richiesta una piccola presentazione. L’obiettivo è anche ricordare i canali ufficiali per chiedere aiuto. E poi sensibilizzare e scambiarci consigli per la sicurezza». Secondo l’Istat il 49% delle donne non si sente sicura ad uscire sola di sera, anche se si tratta solo di qualche passo nel quartiere vicino a casa: quasi una su due, quindi, ha paura.
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