L'ANALISI
CASALMAGGIORE VERSO IL VOTO
19 Aprile 2024 - 15:48
CASALMAGGIORE - Iniziato alle 20 di giovedì e concluso a mezzanotte e 38 di venerdì, il consiglio comunale – l’ultimo del mandato 2019-2024 — è stato permeato di commozione poco dopo le 22 e 30, quando la giunta si è in sostanza congedata. Anche il sindaco Filippo Bongiovanni è stato travolto dall’emozione, tanto da faticare a parlare mentre riassumeva i punti salienti dei suoi dieci anni di mandato.
«Si chiude un cerchio – ha esordito –. Ringrazio gli assessori che si sono succeduti in questi anni, tutti i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, i dipendenti, tutti i responsabili di settore e tutti i volontari, senza l’aiuto dei quali faremmo veramente fatica. Nel 2009 sono entrato in questa sala come consigliere di minoranza e nel 2014, a 34 anni, ho avuto la fortuna e l’onore di diventare sindaco. Ho vissuto qui in pratica 10 anni in cui ho dato tutto, rinunciando ad avere una vita normale, sempre attivo e pronto 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, poi i dipendenti sanno che io non vado neanche mai in vacanza».
«Sono stati 10 anni in cui sono successe molte cose - prosegue Bongiovanni -: ci ritroviamo di fronte ad un mondo cambiato e quindi anche ad una una città diversa. Quello che ha caratterizzato la nostra amministrazione è la cultura del lavoro, della tenacia, della concretezza e della costanza, giorno per giorno sulle carte, nei palazzi e tra la gente senza badare a polemiche, senza inseguire particolari chimere e senza particolari problematiche interne. Possiamo dire con orgoglio che il nostro dovere l'abbiamo compiuto fino in fondo e che siamo pronti per continuare in questa missione perché amiamo e abbiamo cura della nostra città».
La prima a emozionarsi è stata l’assessora al Bilancio Sara Manfredi: «Sono arrivata qui da studentessa universitaria e l’approccio ai consigli comunali non è mai cambiato visto che inizio sempre con l'ansia e la tensione di un esame. Ci vuole davvero tanta fiducia ad affidare un compito così importante a una ragazza così giovane e vi ringrazio davvero tanto per quello che avete fatto per me. Spero nel mio piccolo di essere stata un esempio anche per tanti ragazzi della mia età e più giovani». Ringraziamenti ai vari collaboratori sono stati espressi da lei, dall’assessora Sara Valentini, dall’assessora Linda Baroni, dall’assessore Marco Micolo, dal vicesindaco Giovanni Leoni («Sara mi ha fatto tornare indietro di 30 anni perché sono i veri valori a spingere i cittadini a mettersi in gioco»), dalla capogruppo Pamela Carena.
Critico Mario Daina: «I dati di di realtà e di verità sono tali che dicono in termini chiari che questa amministrazione non è stata all’altezza della situazione. Sottolineo in modo meritorio l’equilibrio dei conti, ma quello che credo soprattutto un’amministrazione deve curare è governare su una comunità il più coesa possibile. E Casalmaggiore è frammentata. Non siamo un traino per il territorio e sulle infrastrutture siamo sempre stati dimenticati».
Gabriel Fomiatti ha rivendicato alle minoranze un ruolo importante di stimolo che gli è stato riconosciuto dal presidente del consiglio Pierfrancesco Ruberti. Gianpietro Seghezzi, capogruppo di maggioranza, ha scherzato parlando di «consiglio un po' da libro Cuore dove abbiamo scoperto il volto umano di persone assolutamente insospettabili» e ha poi sostenuto che i contributi delle minoranze sono sempre stati presi in esame «anche se il più delle volte non mi avete convinto. Ma a tutti va riconosciuta una grande passione e amore per Casalmaggiore».
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