L'ANALISI
18 Aprile 2024 - 05:20
VOLTIDO - Il cimitero è stato impreziosito da un’opera pittorica di Hello Marte, alias Marcello Roveda, un noto ‘writer & mural artist’, milanese d’origine ma residente a Castelvetro Piacentino, che ha già lavorato in 44 Stati del mondo. Si tratta di una operazione inedita, voluta dal sindaco Giorgio Borghetti, per impreziosire il camposanto con un’opera di un artista murale internazionale, proveniente dal mondo dei graffiti e della street art. Il tutto è stato autorizzato dalla Soprintendenza e finanziato con fondi del Pnrr, come le due piazze del capoluogo e di Recorfano e la struttura polivalente del centro ricreativo.
«Mi ha segnalato il nome di Marcello il parroco di Torre de’ Picenardi, don Claudio Rossi, per il quale l’artista ha realizzato alcuni lavori. Ha inoltre terminato un corso di graffiti per i ragazzi del ‘Ghisleri’ con i quali ha creato un murales presso la scuola – spiega Borghetti –. Qui c’era una grossa parete libera, a fianco di una cappella gentilizia, che si prestava all’operazione e il risultato a mio avviso è davvero bello. In sostanza si tratta di un affresco che propone l’immagine del buon pastore misericordioso, come descritto nel salmo 23 della Bibbia. Il murales, che ha dimensioni di 3,5 metri per 2,5, è stato fatto su uno strato di biocalce».
Soddisfatto del risultato anche Roveda: «È la prima volta in assoluto che mi trovo a dipingere qualcosa in un cimitero. È stata una sfida stimolante e sono molto contento dell’esito». Hello Marte, nato a Milano nel 1982, si è avvicinato al mondo dei graffiti nel 1996. Nel 2011 ha iniziato a viaggiare, inizialmente per festival su invito, poi per lo più per lavori commissionati. Il suo percorso è iniziato con le scritte, di cui ha sviluppato una tecnica completa. Nella sua carriera ha inventato diversi stili, riconosciuti a livello internazionale.
«Al momento – dice — ho dipinto in 44 Stati in 4 Continenti, viaggiando in media 6 mesi all’anno nell’ultima decade. Almeno una volta all’anno viaggio tra USA, Brasile, Messico ed Africa Occidentale».
Ha partecipato a tre edizioni di Art Basel di Miami (2015, 2016, 2018), è stato il primo europeo a partecipare al festival del settore con più artisti al mondo (‘meeting of favelas’ 2014, a Rio de Janeiro), il primo italiano a partecipare alla Biennale di street art di San Paolo (2018), il primo italiano ad essere invitato a far parte della galleria d’arte all’aperto più grande del Mondo (MAAU, 2018), sempre a San Paolo. «Una delle più grandi soddisfazioni – racconta – è stata quando, nel 2019, sono stato invitato a dipingere la prima ambasciata italiana del Mondo, a Dakar, in Senegal. Qui a Voltido mi sono ispirato ad un’immagine devozionale che mi è stata segnalata dal sindaco».
Borghetti sottolinea come l’intervento si collochi in una serie di lavori che hanno portato alla sistemazione graduale di vari punti del cimitero: «Di recente è stato posizionato un lucernario realizzato con vetri colorati alla sommità dell’ossario. Poi abbiamo fatto realizzare in una parete la sagoma di una croce per dare più luce ad una parte di loculi e una prospettiva verso il verde oltre il muro: il ‘mistero dell’oltre’. In più abbiamo avviato opere di stabilitura e tinteggiatura».
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