L'ANALISI
11 Aprile 2024 - 21:08
CREMONA - Si allungano i tempi di realizzazione del progetto Cardaminopsis, il nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere sui terreni circostanti la frazione di Picenengo. La Regione ha infatti disposto prima una verifica di assoggettabilità a Via e, a fronte di quanto emerso, di sottoporre il progetto del polo commerciale alla procedura di Valutazione d’impatto ambientale. Nei piani presentati dal proponente Cardaminopsis la realizzazione del centro commerciale è inserita in un lotto che prevede una superficie coperta pari a 12.280 metri quadrati, organizzata su due piani in un edificio di 14 metri di altezza.
Nel decreto regionale numero 5591 del 9 aprile si legge come «seppure le informazioni prodotte dal proponente, comprese le integrazioni, consentano una adeguata comprensione delle caratteristiche del progetto permangono criticità relative, in particolare, all’analisi dei potenziali impatti ambientali sui fattori consumo di suolo, ambiente idrico e paesaggio». Il progetto era stato al centro di polemiche tanto dei residenti della zona, organizzati in un comitato spontaneo, quanto delle associazioni di categoria degli esercenti che lo avevano definito — con le parole del direttore di Confesercenti Giorgio Bonoli — «una barriera di accesso al centro storico dagli impatti negativi sulla rete distributiva locale». A queste valutazioni si sono aggiunte, con un peso determinante, le perplessità del settore ambiente e territorio della Provincia di Cremona che sottolineava in una nota inviata alla Regione come «il progetto oggetto dell’istanza in questione risulta collocato in un ambito territoriale connotato da conclamata criticità idraulica. Alla luce della nuova documentazione prodotta permangono forti dubbi e perplessità in ordine sia alla bontà di tale scelta urbanistica, sia alla sua effettiva possibilità di realizzazione senza andare ad aggravare le criticità già esistenti e senza indurne di nuove».
Ora con la procedura di Via si apre una nuova fase, cruciale per le sorti del centro commerciale nel quale dovrebbe insediarsi, dalle indiscrezioni trapelate, la catena Tosano. La Valutazione di impatto ambientale potrebbe determinare, in base al quadro che emergerà dagli studi disposti, o uno stop ai lavori o alternativamente misure di compensazione o mitigazione ambientale da realizzare contestualmente all’opera.
Un risultato atteso per i componenti del comitato di residenti di Picenengo che si oppone alle nuove cementificazioni: «Si tratta — afferma Giovanni Lombardi del comitato — di un primo passo. Avevamo chiesto di entrare nel dettaglio dell’impatto che l’opera avrà sul territorio e la Via è sicuramente lo strumento migliore per farlo. Questo perché la valutazione è prima di tutto uno strumento di democrazia: ora tutti i soggetti portatori di interesse potranno partecipare all’iter valutativo, non si tratterà più di un dialogo unicamente tra amministrazione e proponente».
La Regione si è concentrata su osservazioni e dati, preliminari ad ulteriori e più approfonditi studi disposti per i prossimi mesi, riguardo: atmosfera, rumore, ambiente idrico, consumo di suolo, salute pubblica, biodiversità e paesaggio. Altro nodo da sciogliere per procedere con la realizzazione dell’opera è quello delle modifiche alla viabilità e al volume di traffico: la Regione sembra aver accolto le perplessità del comitato che afferma come «l’aumento del traffico richiamato anche da molto lontano, secondo l’ambizione di Cardaminopsis per rendere attrattivo ed economicamente vantaggioso il nuovo insediamento commerciale, determinerebbe il conseguente peggioramento della viabilità sia su via Castelleone, sia su via Picenengo e via Sesto».
La relazione istruttoria allegata alla decreto regionale che dispone l’approfondita verifica conclude con: «A fronte di quanto emerso si rileva che la notevole estensione territoriale della proposta progettuale causerà un’elevata perdita di suolo libero. L’area, nonostante la destinazione edificabile soggetta a pianificazione attuativa, risulta attualmente dedita all’agricoltura, con conseguente perdita di permeabilità e di funzione ecologica della stessa. Pertanto, si rileva la necessità di rivalutare il progetto nel contesto ambientale, fornendo indicazioni univoche rispetto alle misure di compensazioni necessarie in termini di consumo di suolo».
Un tema, quello del consumo di suolo che a Picenengo è stato centrale negli ultimi mesi, periodo in cui hanno preso forma in maniera sempre più definita i due progetti di nuovi insediamenti commerciali: oltre a Cardaminopsis dovrebbe infatti essere realizzato sul territorio un polo logistico della superficie di 155.377 metri quadrati in un’area compresa tra la via Castelleone e via Sesto. Contrari all’opera, i residenti riuniti nel comitato contro il cemento si sono appellati recentemente alla Diocesi di Cremona perché si mobiliti come ha fatto nel caso del polo logistico che si dovrebbe insediare, tra le polemiche, a Caravaggio.
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