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CREMONA VERSO IL VOTO

Padania Acque, il rinnovo del Cda è un caso politico: «Non durante le elezioni»

Netta presa di posizione di Luciano Pizzetti: «Non permettere che si ‘rubi’ ai futuri amministratori il loro diritto a decidere». La società replica: «Decidono i soci»

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

11 Aprile 2024 - 08:41

Padania acque, il rinnovo del Cda è un caso politico: «Non durante le elezioni»

Luciano Pizzetti, Andrea Virgilio, Cristian Chizzoli e Simone Beretta

CREMONA - «Non è una questione di semplice buonsenso, ma di etica della politica: non si possono prendere ora decisioni che impegnano i futuri amministratori». È stata netta la presa di posizione di Luciano Pizzetti durante la conferenza programmatica di Italia Viva accendendo un faro sul rinnovo del Cda di Padania Acque, previsto per il 9 maggio. Il 100% delle quote della Spa che gestisce il servizio idrico è infatti in mano all’amministrazione provinciale e a 110 Comuni del territorio. E sono 87 i Comuni della provincia chiamati a rinnovare il consiglio comunale sabato 8 e domenica 9 giugno.

Successivamente, il 29 settembre, toccherà al consiglio e al presidente della Provincia, con elezioni di secondo livello. La conseguenza: gran parte dei soci potrebbero cambiare amministratori. Da qui la proposta di Pizzetti: «Se il Cda di Padania Acque è in scadenza, allora si decida una breve proroga in modo da non permettere che si ‘rubi’ ai futuri amministratori il loro diritto a decidere». Anche Simone Beretta, capogruppo renziano in consiglio a Crema, aveva scandito il suo no: «Inaccettabile che si vada al voto per il Cda poco prima di elezioni che interessano l’80% dei Comuni soci». Una posizione condivisa da Andrea Virgilio, vice sindaco del Comune di Cremona, terzo socio per grandezza con una quota del 4,6451% del capitale sociale: «Sono d’accordo con la proposta di Pizzetti: è necessario aspettare l’esito delle elezioni. Non ha senso che sindaci uscenti con davanti 30 giorni di mandato condizionino i loro successori rispetto ad una realtà che attraversa tutto il territorio».


L’appello è politico e sembra rivolto più ai sindaci che a Padania Acque, il cui presidente, Cristian Chizzoli, spiega: «Ci siamo mossi secondo la logica dettata dal Codice civile e dal nostro statuto: prevedono che entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, il 31 dicembre, sia convocata l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio. Che dunque abbiamo fissato in prima convocazione il 29 aprile e in seconda il 9 maggio. Il tema del Cda è strettamente legato a questo perché, sempre secondo statuto e Codice civile, dura in carica fino all’approvazione del terzo bilancio di esercizio. E dunque scade nel 2024. Questo è quello che prevedono le regole, poi l’assemblea potrà anche prendere decisioni differenti».


Attualmente, l’organo direttivo della società è composto dal presidente Chizzoli (Lega), dall’amministratore delegato Alessandro Lanfranchi (Pd) e dai consiglieri Bruno Paggi (Forza Italia), Luana Piroli (FdI) e Francesca Scudellari (in quota ai ‘bertusiani’). «Ma — sottolinea Chizzoli — questo Cda ha lavorato molto bene al di là delle diverse provenienze geografiche e politiche. Nonostante fosse nuovo per i quattro quinti, si è creato da subito un buon spirito di squadra e il bilancio che sottoporremo ai soci presenta numeri molto buoni».

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