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CREMONA VERSO IL VOTO

Elezioni, Capelletti si candida: «Al fianco di Portesani»

L’ex assessore provinciale in lista con Fratelli d’Italia: appello agli indecisi del partito

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

11 Aprile 2024 - 05:00

Elezioni, Cappelletti si candida: «Al fianco di Portesani»

CREMONA - Chiara Capelletti c’è: smaltito il rammarico per la mancata candidatura a sindaco, l’ex assessore provinciale e attuale responsabile della comunicazione dell’Ats Val Padana scende nell’arena elettorale nella squadra di Fratelli d’Italia, il partito che lei stessa ha contribuito a fondare a livello locale esattamente un decennio fa. «Sono disponibile a candidarmi nella lista di FdI — annuncia la 46enne —. La decisione ha richiesto una riflessione approfondita, dopo che il mio nome era circolato a lungo come possibile contendente al ruolo di primo cittadino».

Al termine di un corteggiamento tra alti e bassi, la coalizione di centrodestra ha puntato su Alessandro Portesani. «Delusione? Hanno prevalso l’etica e la passione che mi muovono da sempre — commenta Capelletti —. È facile chiamarsi in gioco per proposte di prima linea, ma è più importante rispondere al dovere di portare avanti la causa in cui si crede. Per questo sono felice di dare una mano al candidato sindaco, alla coalizione e, in particolare, a Fratelli d’Italia. Per me questo passo significa un ritorno in famiglia, nella casa che ho concorso a costruire in un momento difficile e alla quale anche gli attuali coordinatori Marcello Ventura e Stefano Foggetti hanno offerto un impulso importante. Tengo a ringraziarli per la lunga traversata nel deserto che hanno affrontato».

L’altro «grazie» di Capelletti va al senatore Renato Ancorotti, «che ha creduto nella mia figura e mi ha fatto sentire il suo apprezzamento». Dopo anni vissuti a margine della scena politica, la specialista in Comunicazione istituzionale torna — tessera alla mano — nei ranghi del partito. E di certo non con un ruolo ancillare: è verosimile che Capelletti possa rivestire l’incarico di vice sindaco, in caso di vittoria del centrodestra. Lei, però, sceglie la via dell’understatement: «Far parte di un gruppo significa accettarne regole e dinamiche. E io sono pronta ad accogliere le scelte dei vertici».


Ma Capelletti parla già da frontwoman, con la consapevolezza di avere cuciti addosso i gradi di vice capitano della squadra di centrodestra. E così si rivolge a transfughi e indecisi di FdI: «Comprendo e rispetto le legittime decisioni di tutti i colleghi di partito o ex tali. La frammentazione del centrodestra cremonese è un dato storico sul quale, va ammesso, pesano responsabilità certe. I vertici locali e regionali devono interrogarsi su questo aspetto, restando comunque focalizzati sulla sfida elettorale. Chi è titubante ha ancora tempo per sciogliere i propri dubbi, dato che liste verranno depositate l’8 maggio. Personalmente, sono convinta che i sentimenti di rivalsa personale debbano essere messi da parte in virtù di un bene superiore: abbiamo la possibilità di offrire un’alternativa a Cremona ed è giusto che le individualità convergano verso quel senso di responsabilità collettiva che può fare la differenza. Ho un’idea chiara del fatto che i cremonesi vogliano e meritino un’alternanza amministrativa che potrà fare solo bene alla comunità». Ogni riferimento a persone (r)esistenti — per primo Alessandro Zagni — non è per niente casuale.


Capelletti, poi, va più a fondo: «La mia discesa in campo, ovviamente, è anche un test in chiave individuale: la misura del consenso potrà convalidare gli attestati di stima che ho ricevuto in questi mesi. Ma il compito prioritario di chi, come me, può contare su una lunga esperienza politica è quello di dimostrare che Portesani è davvero un candidato all’altezza. Proviene dalla società civile, certamente, ma la sua traiettoria personale non può essere considerata un disvalore: sta a noi offrire alla sua candidatura quel pezzo di politica buona che appartiene al patrimonio di Fratelli d’Italia e dell’intero schieramento di centrodestra. Portesani, dal canto suo, non deve avere paura delle proprie idee: fa bene a proseguire sulla strada dell’onestà e della coerenza».


Capelletti ha in testa un piano chiarissimo: «Il mio modello è quello di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio ideale che ha dimostrato come possa esistere una destra di governo conservatrice, europeista e atlantista. Proprio come l’ho sempre immaginata». E sui punti cardine della campagna elettorale: «Il decoro della città è fondamentale: questa amministrazione ci lascia dieci anni di grave trascuratezza. E poi c’è il tema dello sviluppo, da delineare in sinergia con le forze economiche grandi e piccole, a partire, ad esempio, dalla Fiera, specchio di ricchezza e vivacità. Non posso dimenticare il nodo infrastrutture: le grandi opere non piovono dal cielo, dobbiamo andarcele a prendere».

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