L'ANALISI
11 Aprile 2024 - 08:07
Sabrina Badaoui
CREMA - Vittima di accuse razziste nel giorno della festa di fine Ramadan. A denunciare ai carabinieri l’accaduto è stata ieri Sabrina Badaoui, 30enne musulmana di Romanengo, già candidata consigliere comunale nel 2019 e poi anche nella lista di Sinistra unita, la civica che sosteneva Paolo Losco alle comunali di Crema 2022.
Questo il suo racconto: «Sarebbe dovuta essere una bella e ricca giornata per me e la mia famiglia, in occasione della festa di fine Ramadan. Dico sarebbe perché io, mia mamma e mia sorella siamo purtroppo state vittime di un fatto increscioso. Questo pomeriggio (ieri, Ndr) ci siamo recate in un negozio. Dopo aver ultimato gli acquisti, siamo state fermate bruscamente e in malo modo dalla responsabile del punto vendita che mi ha accusato, ingiustamente, di aver rubato il portafoglio di una cliente. Accusa fatta senza alcuna prova. Mi viene praticamente impedito di allontanarmi dal negozio, in attesa dell'intervento delle forze dell'ordine. Mia mamma e mia sorella prendono le mie difese e la situazione si scalda, degenera e lì capiamo il perché di quelle accuse: siamo straniere. La responsabile del negozio ci rivolge infatti alcune frasi tipiche del razzista, come ad esempio ‘tornatevene nel vostro Paese, nel vostro Paese potete fare quello che volete ma non qui’. Mia sorella, giustamente molto arrabbiata, si rivolge alla responsabile dicendole che non può assolutamente trattenerci e che non può muovere delle accuse così gravi senza alcun prova. E per questo si sente dire ‘allontanati schifosa’. Sempre dalla responsabile del negozio che, per il ruolo che ricopre, dovrebbe mantenere un profilo professionale e che non può, in alcun modo, rivolgersi in malo modo a dei clienti, per di più con insulti razzisti».
Secondo Badaoui diversi clienti hanno assistito alla vicenda: «Addirittura, un signore anziano, senza conoscere assolutamente i fatti, è intervenuto insultandoci a sua volta, dicendoci che dobbiamo ritornarcene nel nostro Paese, tutto ciò con in mano un ombrello che alza in aria per intimidirci». Sul posto sono intervenuti i carabinieri. «Dopo il loro controllo - conclude la 30enne – ho deciso di sporgere denuncia verso la responsabile del negozio perché situazioni di questo tipo, nel 2024, non dovrebbero più esistere. Le parole e i gesti hanno un peso, le nostre azioni hanno delle conseguenze e io non posso assolutamente lasciare che la mia dignità venga calpestata, che il mio essere venga usato per giustificare azioni denigratorie e discriminatorie verso la mia persona, verso la mia famiglia, verso tutte le persone come me, colpevoli di essere diverse: da chi, poi?».
Non è la prima volta che Badaoui si trova a dover sporgere denuncia in quanto ritiene di essere stata vittima di comportamenti razzisti. «Sono nata in Italia – conclude - e in trent'anni di vita questa è la terza volta che mi rivolgo alle forze dell’ordine. Solo tre perché ho lasciato correre alcune situazioni che, forse, avrei invece dovuto segnalare. A chi continua a dire che il razzismo non esiste, dico che purtroppo c’è ancora, anche tra i giovani, e viene fomentato quotidianamente anche da chi governa questo Paese, di cui faccio parte anche io e tanti altri che, però, alcuni non ritengono degni di rispetto».
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