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Ramadan finito: in 1.700 pregano in palestra

Il sindaco e il vescovo accolgono l’invito e la comunità musulmana: «Vogliamo aiutare la nostra città»

Dario Dolci

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10 Aprile 2024 - 15:01

Ramadan finito: in 1.700 pregano in palestra

CREMA - Troppo piccola la palestra Serio per contenere tutti i musulmani arrivati per festeggiare l’Eid al Fitr, la festività dalla forte valenza religiosa che ha segnato la fine del Ramadan. L’appuntamento ha concluso il mese sacro dei musulmani. Per questo, l’impianto concesso, ha fatto registrare il tutto esaurito.

«Oggi siamo almeno 1.700 persone — spiega Mohamed Tahiri, responsabile della comunità islamica cremasca —: la carenza di spazio e di parcheggi ci spingerà a chiedere al Comune un luogo più grande per i prossimi eventi, a cominciare da quello di giugno. Consideriamo che i musulmani nel Cremasco vanno dai sei ai settemila. Tra questi ci sono anche una decina di cremaschi convertiti all’Islam».

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Sopra il sindaco Fabio Bergamaschi. Sotto il vescovo Daniele Gianotti al fianco di Mohamed Tahiri (FotoLive/Massimo Marinoni)

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Alla festa sono intervenuti, per portare il loro saluto, il sindaco Fabio Bergamaschi, ma anche il vescovo Daniele Gianotti e padre Viorel Flestea, presbitero della Chiesa romena greco-cattolica. Dopo lo scambio di saluti ha avuto luogo il momento della preghiera.

Tahiri ha colto l’occasione della ricorrenza religiosa per illustrare l’attività svolta dal Centro islamico cremasco: «Nella nostra sede di Ombriano — ha sottolineato — teniamo corsi di arabo per i bambini nati in Italia, che in famiglia parlano soltanto i vari dialetti. Aiutiamo anche i ragazzi a iscriversi all’università e stiamo già raccogliendo i primi frutti. Non ci occupiamo solo di religione, ma anche di aspetti sociali». Tra questi, Tahiri ne sottolinea uno ritenuto particolarmente importante: «Abbiamo chiesto al Comune di poter adottare un giardino pubblico, in particolare quello di piazza Di Rauso. In quel contesto, stiamo parlando molto con i ragazzi musulmani per cercare di avvicinarli al nostro centro e per evitare che compiano atti negativi. Vogliamo intervenire noi, prima che lo facciano le forze dell’ordine. Se uno straniero commette un reato fa più notizia e noi vogliamo evitarlo».

Tra le attività svolte dal Centro, il responsabile ha ricordato anche quelle con le scuole: «Abbiamo tenuto delle lezioni alla Dante Alighieri, nelle ore di religione. E anche alla media Vailati. Il dialogo per noi è fondamentale».

Tahiri ha anche espresso l’auspicio che al capannone di via Rossignoli possa essere concesso quel cambio di destinazione d’uso che viene chiesto da anni. «Stiamo dialogando con le forze politiche, per arrivare all’obiettivo. Siamo un’associazione di promozione sociale riconosciuta e facciamo attività sociale. Il nostro Centro è frequentato dalle trenta alle cento persone al giorno. Vorremmo che ci fosse concesso anche di pregare all’interno. In fondo, proprio di fronte a noi, c’è la sala del regno dei testimoni di Geova».

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