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CASALMAGGIORE. ANGELI SOCCORRITORI

«Vivo grazie a loro, volontari speciali»

Il casalese Boldrini incontra chi lo aveva salvato dopo il malore. «Ho voluto abbracciare i ragazzi della Croce Verde di Viadana»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

09 Aprile 2024 - 05:25

«Vivo grazie a loro, volontari speciali»

VIADANA - «Una esperienza bellissima abbracciare chi mi ha aiutato e raccontato cosa è successo nel mentre». Paolo Boldrini ha incontrato i suoi salvatori, gli operatori della Croce Verde di Viadana, che domenica 17 marzo hanno fatto la differenza. Perché è stato in quel giorno che Boldrini, 47 anni, capo officina presso l'azienda Invernizzi a Solarolo Rainerio, al termine di un allenamento che sembrava come tanti altri nella palestra della Canottieri Eridanea, ha iniziato a sentirsi male.

Con una calma sorprendente e una lucidità ammirevole, Paolo ha compiuto la scelta che gli ha salvato la vita: chiedere aiuto. Questo momento di vulnerabilità si è trasformato in un atto di incredibile forza quando ha incrociato il cammino di Barbara Fogher, l'angelo custode che ha avviato la catena di soccorsi vitali per lui.

La rapidità e l’efficienza dei soccorsi, culminati con l’intervento dell’eliambulanza di Parma, che per casualità stava transitando nei cieli di Gussola, a poca distanza, hanno trasformato una situazione critica in una storia a lieto fine. L’angioplastica e l’applicazione di uno stent hanno rappresentato il culmine tecnico di questa battaglia per la vita, ma è stato il calore umano e l’appoggio incondizionato della comunità a fare la vera differenza.

Tornato a casa in tempo per trascorrere la Pasqua con i suoi cari, Paolo ha voluto personalmente ringraziare coloro che gli hanno teso una mano in quel momento critico. «La visita alla Croce Verde di Viadana e l’abbraccio con quei ragazzi e il loro presidente Jenner Ardenghi è stata emozionante e per me piena di gratitudine», dice Paolo, che è stato ‘inondato’ di messaggi di felicitazioni dopo che si è appreso che era rientrato a casa sano e salvo dopo il ricovero in massima urgenza a Parma.

Abbracci, quelli alla Croce Verde, che sono stati molto più che un semplice ringraziamento. Hanno rappresentato la chiusura di un cerchio, il riconoscimento tangibile della fragilità della vita e della forza della solidarietà umana. Per Paolo, quegli abbracci hanno significato la riconferma della sua seconda chance, un momento di condivisione che va oltre le parole, un gesto di umanità che incarna la gratitudine più profonda. La storia di Boldrini è un promemoria vivente dell’importanza della tempestività nell’aiuto reciproco.

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