L'ANALISI
I NODI DEL TRASPORTO PUBBLICO
06 Aprile 2024 - 05:00
CREMONA - «In trentasei anni di attività sindacale non mi è mai capitato di dover scioperare davanti alla Prefettura perché non veniamo ascoltati. È umiliante e scandaloso». Il commento di Fabrizio Badagnani, segretario della Faisa Cisal, che già lo scorso febbraio aveva esternato senza giri di parole la sensazione di abbandono che i lavoratori di Arriva Italia stanno provando in questi mesi, a Cremona, sul tema della sicurezza. I destinatari del messaggio, inequivocabile, di Badagnani sono le istituzioni.
«Ci sentiamo abbandonati – spiega il segretario Faisa Cisal – in una situazione scandalosa. Ovunque esistono problemi di sicurezza, ma a Cremona nessuno, per il momento, muove un dito. A Piacenza e a Lodi, ad esempio, dove ho ricoperto altri incarichi sindacali, c’è sempre stata disponibilità al confronto. A Cremona, nulla. Già nei mesi scorsi abbiamo dovuto attivare due procedure di sciopero che hanno fatto sì che il prefetto ci ricevesse».
In effetti, i tavoli di confronto ci sono stati, ma hanno condotto a poco. In particolare le sigle sindacali lamentano la mancanza di un tavolo permanente e di soluzioni realmente efficaci di fronte alla sequela di vicende, più o meno gravi, accadute sui mezzi pubblici che gestiscono il servizio sulle linee urbane ed extraurbane. Ora i sindacati hanno deciso di scendere in piazza. Le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti, Faisa Cisal e Ugl hanno infatti diffuso un volantino, indirizzato a lavoratrici e lavoratori cremonesi di Arriva. Per martedì è indetto uno sciopero di quattro ore (dalle 17 a fine turno) durante il quale (dalle 16 alle 19) si terrà un sit-in davanti alla Prefettura.
«La sicurezza è una questione urgente e prioritaria, che richiede l’impegno e la responsabilità di tutti gli attori coinvolti. Non possiamo accettare che si verifichino ancora episodi pericolosi sulla linea L ed altre linee urbane ed extraurbane», così le sigle sindacali nel comunicato. Il tema in questione è la lunga lista di casi di vandalismo e di violenza verificatisi negli scorsi mesi in particolare sulla linea L, che collega il centro città al quartiere Cambonino. Da mesi i dipendenti del Tpl lamentano situazioni di insicurezza e aggressioni ai danni di autisti, mezzi e controllori. I casi più eclatanti, tra quelli recenti, sono stati il laser puntato all’occhio di un autista – una tragedia sfiorata, non solo per l’autista, che poteva perdere l’occhio, ma anche per i passeggeri del bus e per chi transitava in strada e sui marciapiedi –, e il sasso tirato da un tredicenne contro il bus dopo che essere stato multato perché trovato senza titolo di viaggio. Pochi giorni prima era stata distrutto il cristallo della porta di un bus.
La situazione è diventata insostenibile a tal punto che Arriva ha scelto di garantire, sulle corse più affollate e ‘problematiche’, la presenza di guardie giurate. Una soluzione che sembra non piacere a Badagnani: «Uno spreco di soldi, che sarebbero dovuti andare nelle tasche del personale. La presenza delle guardie giurate assolve solo in parte al suo scopo di deterrente. Di fatto, non hanno alcun potere di azione né di arresto. La sicurezza non compete all’azienda, ma alle istituzioni». Un momento di tensione anche con l’azienda, dunque, la quale, secondo Badagnani, «non si dimostra sensibile alle richieste sindacali».
L’attacco non risparmia l’amministrazione comunale: «Da due anni e mezzo – aggiunge Badagnani – chiediamo confronti con il Comune, che non ci riceve e che, in passato, ci ha fatto una serie promesse mai mantenute, come per l’assetto dell’autostazione». Ogni giorno vi transitano decine e decine di autobus e centinaia di persone camminano intorno ai mezzi. Badagnani si chiede preoccupato: «Cosa stiamo aspettando? Che accada una tragedia? Mancano anche i salvagenti, la situazione non è a norma». Si attende di conoscere gli effetti dello sciopero di martedì, che sembra preannunciare un braccio di ferro.
CREMA - «Nel Cremasco ci sono meno problemi di sicurezza rispetto alle situazioni che si vivono quasi quotidianamente a Cremona, ma anche gli autisti dei pullman di linea in servizio nel territorio tra Serio e Adda devono fare i conti con la paura». Giacomo Morabito, sindacalista della Filt Cgil, analizza la situazione nel territorio. «Autoguidovie, che è la società di trasporto pubblico che ha la maggior parte delle corse nell’area, utilizza alcune accortezze a tutela dei dipendenti e questo è senz’altro un fattore importante. Purtroppo, però, a volte si verificano ugualmente episodi di mancato rispetto delle regole, di inciviltà e di intimidazione» conclude il sindacalista. Due i casi più eclatanti avvenuti di recente, entrambi con protagonisti due balordi, un ragazzo di 25 anni e una ragazza di 19, residenti in città.
Un mese fa, saliti a bordo di un pullman di linea di Autoguidovie alla fermata di via Crispi, quando l’autista ha chiesto loro il biglietto hanno risposto di non averlo e di non aver nessuna intenzione di acquistarlo. A quel punto, il dipendente della società li ha invitati a scendere. Non ci hanno nemmeno provato, si sono seduti, rifiutandosi. Inevitabile la discussione: pare che i due, abbiano addirittura tolto la chiave dalla consolle di accensione e l’abbiano gettata in strada. Come a dire, se non possiamo restare a bordo questa corsa si ferma qui. Solo grazie all’intervento di quattro agenti della polizia locale e dopo oltre mezz’ora di trattativa i due ragazzi sono scesi.
A loro carico è scattata la denuncia per interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. A fine marzo gli stessi protagonisti hanno preso di mira un Miobus, dando sfogo alla rabbia. Hanno cercato di salite sul pulmino a nove posti in via del Macello. Il tutto a due passi dal comando della polizia locale. Sempre senza biglietto, in quell’occasione però l’autista, una donna, ha impedito loro di farlo. A quel punto, hanno reagito con violenza. Il ragazzo aveva in mano una bottiglia da un litro e mezzo di aranciata, forse acquistata nel vicino supermercato: l’ha scagliata più volte contro il parabrezza del pulmino. Il tutto in mezzo alla strada. Un passeggero ha filmato la scena e il video ha fatto il giro della rete in poche ore. Trenta secondi di follia e poi i due si sono levati di mezzo.
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