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CINGIA DE' BOTTI

Fondazione Germani, Martira Maria Vezzoni spegne 101 candeline

Ad onorare questo traguardo sono stati per la dirigenza la vice direttrice generale Stefania Bergogni e tutto il nucleo Madre Agata Carelli

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

03 Aprile 2024 - 16:32

Fondazione Germani, Martira Maria Vezzoni spegne 101 candeline

CINGIA DE’ BOTTI - Ha compiuto 101 anni Martira Maria Vezzoni, ospite della Fondazione Elisabetta Germani nel reparto Madre Agata Carelli. È nata il 29 marzo del 1923 a Borgolieto, Gussola. Figlia minore di 4 sorelle, ha sempre aiutato i genitori nel lavoro dei campi arando e cimando il granoturco. Negli anni ‘50 si è sposata e poco dopo venne alla luce suo figlio Luigi, venuto a mancare qualche anno fa. Maria ha sempre lavorato nelle famiglie del paese come governante: si occupava del bucato, delle faccende domestiche, si prendeva cura dei figli dei “padroni” e nel contempo aiutava il marito nel duro lavoro agricolo e si adoperava per la casa. Amava cucire e ascoltare musica.


Maria racconta di aver vissuto un secolo ricco di cambiamenti: la crisi economica del ’29, la seconda guerra mondiale, il boom economico degli anni ’50, la guerra fredda e infine il Covid19. Per Martira arrivare ai 101 anni «è un dono del Signore». È, dice, «la Provvidenza che regna su di me per onorare i miei cari scomparsi in giovane età». Martira ha perso la madre all’età di 48 anni di polmonite, il padre aveva 50 anni quando scomparve e infine il figlio. Oggi la signora vuole festeggiare questo grande traguardo con i suoi amati nipoti Marcella Rossi, Renza Pasini, Patrizia Badalotti, Luigi Fagiani, Massimo Badalotti, la suocera Pagliari Elide e il pronipote Lorenzo Piazza.

Ad onorare questo traguardo sono stati per la dirigenza la vice direttrice generale Stefania Bergogni e tutto il nucleo Madre Agata Carelli. Un traguardo numerico importante, quello di Martira, ma anche una tappa di un viaggio attraverso epoche, esperienze, gioie e sfide. La vita di Maria, con le sue radici profondamente ancorate nel lavoro agricolo e domestico, parla di una capacità di adattamento che definiscono la bellezza e la complessità dell'essere umano nel corso della vita. 

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