L'ANALISI
28 Marzo 2024 - 05:20
CREMONA - Il piccolo sentiero, la classica cavedagna, che collega la città con il Boschetto, sarebbe una passeggiata magnifica se non fosse per gli ‘scaricatori’ compulsivi di rifiuti che hanno gettato nel fosso, che delimita la stradina, ogni cosa. Un mercato dell’usato, o meglio dello sfasciato, a cielo aperto. C’è di tutto, quasi da codice penale vista la natura dei rifiuti: plastica, monitor, pneumatici, elettrodomestici, motorini smontati e poi dati alle fiamme, materassi da acquartierare un plotone, mobili sfasciati, giocattoli e materiali non bene identificati. Il bel sentiero, insomma, collega la città e l’antico borgo costellando il percorso di schifezze che fa pensare di non ritornarci più.
In questi casi è inutile tuonare contro nettezza urbana o Comune: siamo in aperta campagna, c’è solo da sperare di beccare questi vandali del paesaggio. Vandali (con tutto il rispetto per questo valorosissimo popolo che ha avuto la sfortuna di incappare in qualche cronista dell’antichità molto di parte) che stanno moltiplicandosi proprio in campagna o nelle golene sperdute, ma accessibili.
Altri rifiuti, tra cui un frigorifero distrutto e altri elettrodomestici infatti sono stati rinvenuti sulla linea abbandonata nel Parco del Morbasco e fino al mese scorso nel territorio tra Gadesco e la via Mantova, nell’ex casello dell’Enel era stato abbandonato un intero appartamento, o meglio i mobili di un'intera casa, poi raccolti e smaltiti a spese della collettività.
Una problematica continua, che indigna i cittadini più attenti che a volte passano agli insulti per quanto ‘educati’ e mai eccessivi. A
Stagno Lombardo, ad esempio, sull’argine che costeggia il Fossadone e il bodrio del Lazzaretto (detto anche di Ca’ del Gallo) è comparso un cartello dove un anonimo ‘Davide’ invita, definendolo con un epiteto e lo mette in compagnia con tanti altri suoi colleghi «a non buttare fazzoletti, pacchetti di sigarette, bottiglie di plastica e altro, ti sarà difficile accogliere questa richiesta ma ci provo. Almeno puoi evitare di buttare borsine in fondo all’argine? Così evito di farmi male quando le recupero. Se poi torni indietro trovi un cestino che puoi usare e che viene vuotato ogni settimana». In tanti si uniranno all’appello (e all’epiteto) di ‘Davide’.
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