L'ANALISI
24 Marzo 2024 - 16:44
CREMONA - Due grida contrastanti della folla aprono la Settimana santa: l’Osanna e il Crucifige. Non a caso la domenica delle Palme, che si è celebrata oggi, è detta anche domenica di Passione ed è scandita, in ogni parrocchia, da due momenti liturgici. Prima la benedizione e processione delle palme o degli ulivi, partita dalla chiesa di Santa Maria Maddalena, poi, in duomo, la messa con la lettura del racconto della Passione di Gesù, quest’anno nella redazione dell’evangelista Marco.
Il vescovo Antonio Napolioni ha esordito, in Santa Maria Maddalena, parlando di una settimana «bellissima e delicatissima» che ci condurrà «verso la Resurrezione, ovvero la fonte di quella grazia e pace a cui tutti noi dobbiamo guardare per seguire Gesù fino in fondo, dicendo no alla guerra e sì all’amore fraterno».
E ha rivolto un pensiero speciale alla pace in Terra Santa, verso la quale era stato programmato un pellegrinaggio che, per quanto vi sta accadendo, non è stato possibile compiere: “Non possiamo recarci in Terra Santa, ma siamo chiamati a vivere qui, come pellegrini, nella nostra terra che è chiamata a diventare santa”.
Poi, prima di dare inizio alla processione, ha invitato i bambini e i ragazzi a “scatenarsi” durante il percorso, imitando quello che fecero a Gerusalemme i bambini ebrei durante l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, agitando rami di palma e gridando “Osanna”, un'invocazione di salvezza e di gioia.
Il cammino del clero e dei molti fedeli verso la Cattedrale, accompagnato dalla corale dell'unità pastorale S.Omobono, lungo le vie Colombo, Aporti, Platina e Sicardo è stato peraltro ordinato e tranquillo, forse deludendo un po' le attese del vescovo.
Attraversata la piazza, la processione è entrata in Duomo al canto di un brano festoso e solenne, composto nel 1967 da monsignor Dante Caifa: “Al Signore che entrava nella santa città”, unendo il suono dell'organo alle voci del coro diretto da don Graziano Ghisolfi. La messa è stata concelebrata dal vescovo emerito Dante Lafranconi, dai sacerdoti dell'unità pastorale e dai canonici del Capitolo.
Centrale, nella liturgia della Parola, la lettura dialogata della Passione, alla quale ha fatto seguito la breve omelia di monsignor Napolioni. “Come stiamo entrando nella Settimana santa e nella Pasqua?”, si è chiesto. La liturgia ci invita alla festa, la natura alla bellezza, i bambini desiderano gioia, il mondo chiede pace. Eppure tante ragioni di paura e di tristezza insidiano oggi la nostra vita e da sempre insidiano la storia. Gridare “Osanna” significa che Dio ci dona la salvezza, ma non ci viene spontaneo. Preferiamo procedere “composti per evitare l'imbarazzo”. “Eppure c'è chi osanna una squadra negli stadi, un cantante in qualche concerto, perfino, nelle piazze, chi osanna dittatori e manipolatori delle coscienze. Che tristezza osannare i seminatori di morte!”. “Eppure - ha proseguito - Gesù entra nella Pasqua in una maniera necessaria e possibile anche a noi: Lui osanna il Padre nel profondo del cuore con la sua obbedienza d'amore, con la sua libertà crocifissa, ma proprio per questo eterna. E anche per noi c'è una vocazione a partecipare all'opera della salvezza per coloro che amiamo e per il mondo intero. Se invece ognuno di noi si tira indietro nell'indifferenza e nella paura, noi consegniamo ancora di più il mondo al male”.
Da qui l'esortazione conclusiva del vescovo a diventare con tutto se stessi “strumenti di salvezza” e a dire al Signore: “Eccomi! Entro con te nella Pasqua per fare esperienza della vita più forte della morte”.
Le celebrazioni della Settimana santa in Duomo avranno il loro culmine nel 'Triduo pasquale”.
Giovedì alle 9.30 tutto il presbiterio diocesano è convocato per la celebrazione della Messa crismale con la benedizione degli olii santi, il rinnovo delle promesse sacerdotali, e un particolare ricordo sia per chi festeggia uno speciale anniversario di ordinazione (spicca il 70° di monsignor Mario Barbieri) sia per i sacerdoti defunti nel corso dell'ultimo anno; mentre nel pomeriggio, alle 18, il vescovo presiederà la Messa 'In Coena Domini” con la lavanda dei piedi.
Il Venerdì santo, alle 18, l'Azione liturgica della Passione e morte del Signore. Alle 21 si snoderà dalla Cattedrale per le vie del centro cittadino la tradizionale Via Crucis con la reliquia della Sacra Spina.
Sabato, alle 21.30, prenderà il via nel cortile dell'episcopio la solenne Veglia pasquale che proseguirà poi in Duomo.
La domenica di Pasqua la Messa pontificale sarà celebrata alle 11.
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