L'ANALISI
23 Marzo 2024 - 18:39
SONCINO - «Sette anni e non sentirli». Può dirlo il Parco del Tinazzo, che non sembra invecchiato di un giorno e, anzi, pare pure ringiovanito e più bello di come se lo ricordavano i suoi affezionati frequentatori. Meno i soncinesi che sono rimasti sulle spine per tutti questi anni, aspettando quel preciso momento che è finalmente arrivato oggi. Quel taglio del nastro che non significa inaugurazione ma ritorno. E il merito è nostrano: di Graziano Fanelli che, insieme alla moglie Paola Severgnini e agli amici Eros e Valentina, hanno deciso di salvare il polmone verde della comunità. Che, però, per chi abita all’ombra della rocca è più un cuore.
Si è già scritto e raccontato a sufficienza di quanto questo evento fosse di importanza vitale per il borgo medievale. La presenza ieri del sindaco, del parroco, di tutte le autorità, di rappresentanti dalla Regione e dal Parlamento, però, lasciano ben intendere perché quello scorcio di foresta magica non conti solo per chi l’ha conosciuta sin da bambino ma per tutti. E, a proposito di bambini: ce n’erano tanti. Perché il parco era nato per loro e torna ad esserlo, dopo tanto tempo.
Un gioiello per le famiglie, un tempio per gli appassionati di storia e di natura. E, perché no, una tappa obbligata pure per chi apprezza il buon mangiare cremonese e soncinese. Dopo i discorsi delle tante autorità presenti, la benedizione di don Giuseppe Nevi, la sforbiciata sul tricolore e i momenti passati a ricordare il passato, finalmente la ‘riconsegna' dell’oasi. Che, adesso, e per sempre è davvero di tutti.
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