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MONTE CREMASCO. LA STORIA

«Dimezzata l'assistenza domiciliare a mia madre invalida al 100%»

Preavviso di cinque giorni. Le ore passano da sei a tre la settimana e la minoranza presenta un’interrogazione

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

21 Marzo 2024 - 05:20

«Meno assistenza domiciliare per mia madre invalida al 100%»

MONTE CREMASCO - «Mia madre ha 74 anni, è invalida al 100 per 100. Di punto in bianco e con un preavviso di cinque giorni, le è stata tolta metà dell’assistenza domiciliare a cui ha diritto e che le era stata sempre garantita a spese dell’amministrazione comunale. Ho chiesto spiegazioni all’assistente sociale, che mi ha risposto di non averne, dicendomi solo che ci sono stati dei tagli ai finanziamenti, una scelta presa dal sindaco Giuseppe Lupo Stanghellini e dal resto della giunta. Sono sconcertata e molto arrabbiata, mi chiedo che senso abbia pesare sulle spalle di persone in difficoltà sociale. I risparmi li facciano su altre spese».

A parlare è la figlia della signora del paese, non l’unica, a quanto pare, a cui dal 25 l’amministrazione taglierà il servizio di assistenza domiciliare. Sarebbero una decina i residenti interessati, almeno stando ai numeri forniti dalla minoranza di ViviaMonte che ha presentato un’interrogazione al sindaco. Quest’ultimo, al momento non interviene.

Nel caso della 74enne, l’incaricata di una cooperativa ogni giorno si reca a casa della donna per aiutarla ad alzarsi, lavarla e vestirla — la signora indossa il busto —: un impegno quotidiano di un’ora , sei giorni su sette, pagato dal Comune. Da lunedì, verrà ridotto a tre ore, lasciando dunque scoperte tre mattine.

«Tra l’altro — prosegue la figlia — i primi a informarmi di tutto ciò non sono stati gli incaricati del Comune, ma quelli della cooperativa. Davvero non ho parole. Mia mamma non ha l’accompagnamento, abbiamo fatto domanda due volte, senza che le sia stato concesso. Vive con la pensione di reversibilità di mio padre e non naviga certo nell’oro. Io stessa sono disoccupata. Abito davanti a lei e in questi anni, al di là dell’aiuto dell’operatrice della cooperativa, mi sono sempre occupata di tutto io. Adesso dovrò trovare un’assistenza privata, pagando di tasca mia. La mia rabbia è data anche dal fatto dell’assurdo preavviso di pochi giorni per una simile situazione».

L’interrogazione presentata dalla minoranza di ViviaMonte chiede conto al sindaco delle motivazioni di queste scelte. «I beneficiari dell’assistenza domiciliare — chiariscono i consiglieri Piercarlo Leoni e Donato Sanchirico — sono stati informati dei tagli direttamente dalla cooperativa che eroga il servizio, la quale ha necessariamente dovuto riorganizzare con i propri utenti il piano assistenziale, certa che la notizia fosse già stata ufficializzata dall’amministrazione. L’assistente sociale in forza al Comune, interrogata sulla questione, ha spiegato, alle persone coinvolte nella vicenda, che la riduzione delle ore di assistenza riguarda più cittadini ed è dovuta a una scelta dell’amministrazione e che lei nulla può. Considerata la delicatezza della questione e l’impatto che la scelta di tagliare i fondi destinati all’assistenza avrà inevitabilmente sulle famiglie coinvolte si chiede quali siano le ragioni specifiche, che hanno portato l’amministrazione a tagliare i fondi destinati all’assistenza domiciliare? Quante sono complessivamente le ore ridotte per i beneficiari e quale importo prevede di risparmiare l’amministrazione rispetto alla cifra precedentemente stanziata? Quale rilevanza ha avuto la relazione tecnica dell’assistente sociale nella decisione intrapresa dall’amministrazione? Si chiede se sia stata fatta una valutazione delle necessità specifiche di ogni beneficiario e delle criticità di ogni nucleo familiare». 

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