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TRA ASSISTENZA E CURA

Un cremasco ogni 550 lotta contro la sclerosi multipla

Dieci nuovi casi in un anno solo al Maggiore, il primario di Neurologia Caputi: «Soprattutto donne»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

21 Marzo 2024 - 05:25

Un cremasco ogni 550 lotta contro la sclerosi multipla

CREMA - Un cremasco ogni 550 residenti ha la sclerosi multipla, o delle patologie a essa correlate. Il centro di neuroimmunologia dell’Azienda socio sanitaria, l’anno scorso si è occupato di 300 pazienti. Ovviamente si tratta di un dato sottostimato, in quanto non è possibile accertare se tutti coloro che vivono nel distretto sanitario e a cui è stata diagnosticata la Sm, si rivolgano alla struttura dell’ospedale Maggiore. Nel 2023 sono stati 542 gli accessi all’ambulatorio dedicato, con 10 nuove diagnosi. La Sm è una malattia infiammatoria e neurodegenerativa del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale). I sintomi iniziali più comuni sono formicolio, intorpidimento, dolore, bruciore e prurito alle braccia, alle gambe, al tronco o al viso e talvolta una riduzione del senso del tatto.

«La nostra attività va avanti da 20 anni — evidenzia la responsabile del centro di Asst Maria Teresa Ferrò —: abbiamo accolto tanti pazienti con diagnosi di sclerosi multipla o patologie correlate. Ci siamo presi cura delle persone, oltre che della patologia. Abbiamo stretto proficui legami con il territorio, con le istituzioni, con le associazioni, in particolare con Aism e con il Gruppo operativo cremasco, con cui condividiamo obiettivi e attività. La nostra priorità è il benessere dei pazienti e delle loro famiglie».

sclerosi

L’unità operativa di Neurologia è diretta da Luigi Caputi: «La sclerosi multipla si caratterizza come una patologia con prevalenza di genere, ne soffrono soprattutto le donne — sottolinea il primario —: particolare attenzione viene rivolta all’impatto della malattia sulla sfera emotiva e cognitiva, attraverso un ambulatorio neuropsicologico condotto da Vanessa Raimondi». Fondamentale, nel percorso di cura, anche il ruolo dell’infermiere case manager, che oltre al coordinamento finalizzato alla continuità della presa in carico, conduce un’attività di educazione sanitaria per il paziente e per i familiari.

L’approccio preferito è quello multidisciplinare. «Noi svolgiamo un ruolo di regia, ma la collaborazione con le strutture ospedaliere e territoriali è di fondamentale importanza — prosegue Caputi —: siamo inseriti nella rete lombarda sclerosi multipla».

Il centro alimenta il relativo registro nazionale della malattia, sorto con l’obiettivo di creare una rete tra i centri di cura, all’interno del quale sono incluse anche le patologie correlate di recente definizione: spettro dei disordini della neuromielite ottica e Mogad. Di recente l’ospedale ha accolto anche la Ainmo (Associazione italiana neuromielite ottica).

Infine, il centro clinico è un punto di riferimento per le associazioni che ruotano attorno alle persone con Sm. Le volontarie del Go Aism hanno la possibilità di tenere un proprio info point per entrare maggiormente in contatto con le persone che siano in cura.

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