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ECONOMIA E TERRITORIO

L’export provinciale di nuovo in crescita

Nel trimestre +2,1%. Colpo di reni nell’ultima fase del 2023 dopo un’annata tendenzialmente negativa

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

21 Marzo 2024 - 05:30

L’export provinciale di nuovo in crescita

CREMONA - L’export provinciale ritorna a crescere e lo fa con percentuali migliori rispetto alla media lombarda e nazionale. Secondo i dati relativi all’ultimo trimestre 2023, diffusi dalla Camera di Commercio, nel periodo ottobre dicembre sono state importate nel territorio «merci per 1,6 miliardi di euro a prezzi correnti ed esportati beni per oltre 1,5 miliardi. Il valore dell’export cremonese rispetto al trimestre precedente ha avuto un’intonazione positiva del 2,1%, di maggiore intensità rispetto al corrispondente dato lombardo (+1,7%) e italiano (+1,4%)».

Dalla Camera di commercio poi precisano: «Necessario ricordare che i dati misurano il valore dell’interscambio commerciale e, quindi, sono condizionati dalla dinamica dei prezzi. Per questo i valori vanno interpretati tenendo conto del rallentamento dell’inflazione registrato nell’ultimo periodo del 2023».

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L’aumento dell’ultimo trimestre 2023 delle esportazioni delle aziende cremonesi, non è però sufficiente a riportare in segno positivo l’andamento dell’annata. «Il confronto annuale è caratterizzato da variazioni negative – prosegue l’analisi della Camera di Commercio – nel dettaglio Cremona presenta un calo (-5,5%) superiore al dato del contesto regionale (-2,5%) e nazionale pari al -2,9%.

Il quadro della regione presenta solamente cinque province in area positiva. Cremona si colloca al quartultimo posto, con un -5,5% seguita da Lecco (-7,6%), Mantova (-8,9%) e da Brescia (-10,2%). Ai primi posti per variazione tendenziale spicca Varese (+6,3%), Lodi (+4,2%), Pavia (+3%), Sondrio (+2,5%) e Monza e Brianza (+0,2%)».

Da capire dunque se le indicazioni arrivate dal periodo ottobre-dicembre 2023, potranno significare un 2024 in positivo. La Camera di commercio analizza poi i prodotti che più contribuiscono alla bilancia commerciale della provincia. «Si tratta – chiariscono dall’ente guidato dal commissario straordinario Giandomenico Auricchio – per la quasi totalità di merci del settore manifatturiero, cioè di prodotti trasformati e manufatti. Quattro divisioni, da sole, costituiscono oltre i tre quarti del totale: si tratta dei prodotti della metallurgia, delle macchine e apparecchiature N.c.a. (motori, trasformatori, generatori), dei prodotti chimici e di quelli alimentari».

Le N.c.a. hanno fatto registrare un boom del +24% gli articoli in gomma e materie plastiche il +3% e i prodotti alimentari il +1%. Le prime tre voci, in ordine di importanza, che rilevano variazioni tendenziali negative sono: i prodotti della metallurgia (-15%) quelli chimici (-8%). Male il resto dei prodotti in metallo (esclusi macchinari ed attrezzature) con il -23%. I Paesi che più commercializzano con le imprese della provincia di Cremona sono tradizionalmente quelli dell’Unione Europea, fra i quali quello di gran lunga più importante è la Germania che figura sempre come il miglior partner, sia in veste di acquirente che di venditore.

Le esportazioni per area, nei confronti con il 2022, hanno evidenziato aumenti verso Stati Uniti (+18%), Polonia (+34%), Spagna (+1%) e Romania (+10%). Contrazioni a due cifre si verificano verso Germania (-22%), Belgio (-18%) e Paesi Bassi (-10%). Le vendite verso i 27 paesi dell’Unione Europea post Brexit diminuiscono su base annua del 5,6%, con 1.038 milioni di euro e costituiscono il 68% del totale.

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