L'ANALISI
16 Marzo 2024 - 08:42
Riccardo Vitari
CREMONA - Riccardo Vitari, consigliere regionale della Lega, è arrivato un anno fa in Regione dopo un’esperienza amministrativa a Ticengo, anche come sindaco facente funzione dopo la scomparsa del primo cittadino Mauro Agarossi. Ha preso il posto del sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, dichiarato incompatibile per essere nel Cda del consorzio del Navarolo e dunque dimessosi poche settimane dopo l’elezione. Adesso è arrivato il momento di tracciare un bilancio della sua esperienza.
Come ha vissuto a livello personale questo incarico?
«In questo primo anno ho lavorato con determinazione nel ricoprire questo ruolo nel migliore dei modi. Sento il dovere di stare in contatto con il territorio e questo mi motiva continuamente ad incontrare cittadini, sindaci, amministratori, imprenditori e agricoltori per capire le problematiche di tutti i giorni e portare le loro istanze nella massima istituzione regionale. Con Bongiovanni ci sentiamo tutte le settimane, è un amico e ottimo amministratore. Da lui ricevo preziosi consigli e questo dimostra la sua importante professionalità».
Quali sono i temi che più l’hanno appassionata e sui quali si è maggiormente speso?
«Facendo parte di diverse commissioni, ho la possibilità di affrontare temi di ogni tipo. In questo primo anno ho avuto molte interlocuzioni con l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi per affrontare i temi viabilistici e infrastrutturali della nostra provincia. Sono sicuro che nel corso dei prossimi anni avremo molte soddisfazioni come territorio su questo tema. Un’altra questione che mi ha appassionato è il nuovo progetto dell’ospedale di Cremona, sarà una struttura innovativa e sostenibile. Un forte investimento di Regione in concerto con il Ministero, di cui seguirò con molta attenzione la fase di progettazione».
Quali sono i risultati che ritiene di aver raggiunto, nel promuovere iniziative in favore del territorio provinciale?
«In prima battuta provo grande soddisfazione per l’approvazione della legge dei distretti del cibo di cui sono stato relatore. Si tratta di un modello nuovo e importante per lo sviluppo agroalimentare italiano. Il tutto è finalizzato a ridare slancio alle esperienze dei distretti rurali già presenti sul territorio, sarà una grande occasione anche per la nostra provincia. Un altro risultato è stato l’approvazione dell’emendamento che impegna 4 milioni di euro per completare il finanziamento dell’intervento per la costruzione del secondo ponte sull’Adda della Paullese a Spino. Un risultato concreto portato avanti con le numerose interlocuzioni in questi mesi che ho avuto con la giunta regionale. Di recente è stato sbloccato anche il nuovo progetto della tangenzialina di Crema (la Regione ha dato l’ok al trasferimento dei 7 milioni di euro dall’originale studio per la strada a nord della zona industriale ex Olivetti al prolungamento della Gronda, ndc) che risolverà problemi annosi».
C’è stata invece qualche delusione o un obiettivo che non è riuscito a concretizzare?
«Ci sono sicuramente progetti ancora in fase di sviluppo e di studio. La giunta Fontana sta lavorando con grande concretezza e come consigliere regionale sto portando all’attenzione della giunta diverse istanze che avrò modo di affrontare nel corso dei prossimi anni. La grande preparazione di tutti gli assessori ci permette di perseguire continuamente verso gli obiettivi prefissati».
Quali sono le urgenze per il territorio provinciale sulle quali bisognerà lavorare nel secondo anno di mandato?
«Continuare a portare al centro dell’attenzione l’importanza di un collegamento ferroviario diretto tra Crema e Milano e implementare i corsi Its di alta formazione che si stanno consolidando. Poi, investire sull’istruzione e sui giovani, mettendoli nelle condizioni di vivere e frequentare realtà scolastiche e sportive all’avanguardia. Un’ulteriore opera è la tangenziale di Casalmaggiore, sarà mia premura continuare ad insistere per la realizzazione della stessa. Di recente ho anche incontrato il neo presidente dell’Aler del territorio, con lui stiamo pianificando una serie di interventi per la Provincia che risolveranno diverse situazioni di criticità relative agli alloggi popolari».
C’è un impegno in particolare che si sente di prendere con gli elettori cremonesi e cremaschi e che vuole portare a compimento entro il mandato?
«L’impegno primo è il riconoscimento a livello regionale della comunità di pianura come richiesto dall’Area omogenea cremasca. Concordo con quanto detto dall’assessore lombardo agli enti locali, Massimo Sertori sul senso di appartenenza, in quanto elemento necessario per evitare centri di potere. Deve prevalere il progetto comune sul singolo. Un altro nodo al fazzoletto sarà anche quello dell’ospedale di Crema: è un servizio essenziale che va ampliato e consolidato. Con il Dg dell’Asst, Alessandro Cominelli ho un dialogo costante per rendere lo stesso all’avanguardia. Il Maggiore, così come l’Oglio Po di Casalmaggiore, che ho visitato in più occasioni, è centrale per i servizi ai cittadini».
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