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LAVORO E WELFARE

Un’azienda su 3 cerca operai, farmacie a corto di personale qualificato

Analisi di InfoJobs: nel 2023 in provincia di Cremona il 4,4% degli annunci pubblicati in Lombardia

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

13 Marzo 2024 - 05:30

Un’azienda su 3 cerca operai, farmacie a corto di addetti

CREMONA -  Operai, addetti alla produzione e al controllo qualità sono i profili professionali più ricercati dalle aziende del territorio lombardo. Provincia di Cremona compresa. I dati sono diffusi da InfoJobs e si basano sui 340mila annunci pubblicati in Italia nell’arco del 2023 — di cui oltre 106mila in Lombardia — sulla piattaforma online di incontro tra domanda e offerta di lavoro

La categoria che racchiude Operai, Produzione e Qualità rappresenta il 29,5% delle offerte complessive raccolte all’interno del perimetro regionale, seguita da Acquisti, Logistica e Magazzino al 9,9% e da Amministrazione, Contabilità e Segreteria al 9,4%. In crescita risultano il settore farmaceutico (+11,4% rispetto al 2022) e quello del turismo e della ristorazione (+5%): lo specchio di una grave carenza di personale qualificato sia dietro i banconi delle farmacie che ai tavoli di osterie e ristoranti e alle reception degli alberghi.

La graduatoria lombarda fotografa un andamento in controtendenza rispetto al resto del Paese, dove Operai, Produzione e Qualità si fermano all’11,7%, Amministrazione, Contabilità e Segreteria si assestano al 5,6% e Acquisti, Logistica, Magazzino non vanno oltre il 5,2%.

Nel quadro regionale, la provincia di Cremona copre il 4,4% degli annunci di lavoro pubblicati, vale a dire circa 4.700 in valore assoluto. Al primo posto c’è (ovviamente) Milano, che rappresenta quasi il 37% delle offerte totali, davanti a Brescia e Bergamo, entrambe con il 13,8%. Distanziati gli altri territori: Mantova al 5,2%, Como al 3,7%, Lecco al 3,5%, Pavia al 3,4%, Lodi all’1,6% e Sondrio allo 0,6%.

Nel perimetro del Belpaese, a spiccare è sempre la Lombardia, che raccoglie il 31,3% delle ricerche proattive di candidati. La medaglia d’argento spetta all’Emilia-Romagna (17,1%) e il bronzo al Veneto (13,1%), che precede Piemonte (9,2%), Lazio (6,3%) e Toscana (6%); staccate di quasi 4 punti percentuali Friuli-Venezia Giulia, Marche, Liguria e Campania.
L’analisi provinciale rispetto alla dimensione nazionale conferma il primato di Milano, in testa con l’11,5% delle offerte di lavoro. Roma si colloca al secondo posto con il 5,4% e Torino al terzo con il 5% del totale italiano. Brescia e Bergamo condividono la quarta piazza con il 4,3%; chiude la top 5 Bologna con il 4,2%.

Nel 2023 sono state oltre 2,8 milioni le ricerche di professionisti inseriti nel database di InfoJobs da parte delle aziende. La piattaforma ha registrato «una stabilità di aziende attive» con «un atteggiamento sempre più propenso alla ricerca mirata di candidati in database», come si legge in una nota diffusa dallo stesso sito che favorisce il matching tra alla ricerca dei migliori talenti e candidati a caccia di un nuovo lavoro o di un avanzamento di carriera. Un comportamento che spiega come il sistema delle imprese dedichi sempre maggiori attenzione all’attività di analisi del mercato per effettuare ricerche puntuali «sui profili in linea con le loro aspettative e richieste, per massimizzare le possibilità di trovare il talento giusto», come evidenzia InfoJobs.

I dati numerici ricalcano in maniera sostanziale i contenuti dei cahiers de doléances delle imprese del territorio: domanda e offerta sembrano non essere mai state così distanti. Il grido d’allarme delle associazioni di categoria del settore manifatturiero — quelle del comparto industriale come quelle dei segmenti artigiani — è noto da tempo. Da un lato il sistema imprenditoriale si rivolge al mondo scolastico chiedendo di rimodulare i piani didattici in modo da offrire risposte efficaci alle esigenze emergenti delle aziende; dall’altro le aziende sono a caccia di profili altamente qualificati in grado di orientare i processi di reshoring nella manifattura italiana. Perché l’obiettivo prioritario per il prossimo futuro è incrementare l’attrattività dei territori e la competitività delle imprese facendo leva su digitalizzazione, sostenibilità e skill upgrading in modo da incoraggiare nuovi investimenti e favorire il rientro spontaneo di alcune aziende che potrebbero rivalutare le proprie scelte di localizzazione.

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