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SAN DANIELE PO

Ponte Verdi: il Tar riapre tutto

Riammesso, con riserva, il terzo consorzio escluso in un primo momento dalla gara di appalto. E i lavori da 20 milioni slittano ancora

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

12 Marzo 2024 - 05:30

Ponte Verdi: il Tar riapre tutto

SAN DANIELE PO - È stato riammesso, con riserva, anche il terzo consorzio escluso in un primo momento all’aggiudicazione dei lavori di riqualificazione del ponte Verdi. Dopo il ricorso e la riammissione dei primi due consorzi un mese fa, nei giorni scorsi il Tar di Parma ha accettato la richiesta anche del terzo gruppo di imprese e ora si dovrà attendere il 10 aprile per conoscere le motivazioni definitive della decisione. Al bando di affidamento dei lavori, un progetto di messa in sicurezza del ponte da 20 milioni di euro, a gennaio di quest’anno erano arrivate sei offerte.

Dopo la prima fase di apertura delle buste del bando e la valutazione amministrativa della documentazione presentata dai raggruppamenti d’impresa, uno era risultato idoneo a proseguire la procedura di assegnazione. Due sono invece rientrati in gara solo dopo aver fornito la correzione di alcuni documenti, mentre tre raggruppamenti erano stati immediatamente esclusi. Il tribunale amministrativo di Parma ha accolto, con riserva, il ricorso dei tre raggruppamenti esclusi dalla verifica amministrativa della domanda. L’udienza pubblica in cui verranno rese note le motivazioni effettive dell’accoglimento o meno del ricorso è fissata per il 10 aprile e questa decisione potrebbe portare variazioni anche alla graduatoria di gara.

Dalla Provincia di Parma i tecnici dell’ufficio infrastrutture hanno a più riprese ribadito che l’intenzione sarà quella di valutare tutte le offerte in attesa che ad aprile si arrivi davvero ad una decisione definitiva in modo da partire poi con i lavori. L’intervento, che dovrebbe iniziare a settembre prossimo, è il terzo sulla struttura che collega la sponda cremonese a quella parmense del fiume Po. I primi due progetti avevano riguardato il consolidamento di alcune travi di impalcato, delle pile e dei pulvini in golena e la realizzazione dei ritegni sismici. Quest’opera, la più delicata e complessa, prevede lavori in alveo sulle pile numero 60 e 61, decisamente usurate, e su giunti, guard-rail, parapetti ed infine dovrebbe essere previsto anche il rifacimento dell’asfalto.

Il progetto, dal costo complessivo di circa 20 milioni di euro, è stato interamente finanziato con fondi ministeriali stanziati nel 2020. Una volta affidato l’incarico si avranno anche notizie più precise rispetto al cronoprogramma, anche se si parla di una durata di almeno diciannove mesi con possibile chiusura totale per un breve periodo. Attualmente per evitare sovraccarichi alla struttura, costruita nel 1980, si viaggia a senso unico alternato con una velocità massima consentita di 30 chilometri orari.

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