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Muore 81enne a 4 mesi dall’incidente

Maria Rambaldini era stata investita vicino a casa mentre attraversava la strada. Il ricordo del sindaco: «Grave perdita. Era una persona di estrema cultura e disponibilità»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

11 Marzo 2024 - 16:00

Muore 81enne a 4 mesi dall’incidente

ANNICCO - La notizia che si sperava non sarebbe mai arrivata ha invece, infine, scosso il paese gettandolo in un profondo lutto. Dopo quattro mesi di ricovero, si è infine spenta Maria Rambaldini, per tutti ‘Mariuccia’. L’ottantunenne annicchese era stata investita mentre attraversava la strada per tornare a casa, proprio nel cuore della piazza, da una concittadina di 51 anni. Le sue condizioni erano parse sin da subito gravi. Il funerale mercoledì, alle 9.45, nella parrocchiale. Ex operaia tessile, si dilettava nello scrivere e leggere poesie.

Il cordoglio del sindaco Maurizio Fornasari: «Grave perdita. Era una persona di estrema cultura e disponibilità. Sono vicino alla famiglia nel dolore. La sicurezza dev’essere oggi più che mai al centro della nostra attenzione. Sia quella stradale, che civica. Dobbiamo mettere in campo strumenti ma anche istruire alla legalità».

Il sinistro era avvenuto in pieno centro, nei pressi delle strisce pedonali. Una Jeep, tra il tardo pomeriggio e la prima serata, l’aveva colpita sbalzandola a terra con violenza. Importanti le ferite, soprattutto a causa dell’impatto della testa con l’asfalto. Trasferita d’urgenza al Maggiore e stabilizzata da un’équipe medica, Rambaldini era poi stata ricoverata in una clinica ad hoc nella Bergamasca ma i pur flebili segnali di miglioramento erano alternati a ricadute. Le speranze di un recupero, quantomeno parziale, si erano via via affievolite, fino alla mesta conclusione.

Ora spetterà alle forze dell’ordine valutare eventuali ulteriori conseguenze per la donna che l'ha investita.

Oggi, in Fondazione Bevilacqua Rizzi, in molti sono andati a rendere l’ultimo omaggio, stringendosi attorno alla figlia Daniela, al fratello Piero, alla cognata Silvana e a tutti i nipoti e i parenti che hanno sperato sino all’ultimo di poterla rivedere in salute, con la vitalità e giovialità di un tempo.

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