L'ANALISI
07 Marzo 2024 - 12:14
CREMONA - Per 40 anni ha prestato servizio nell’amministrazione penitenziaria, prima presso l’istituto penitenziario di Crema, successivamente presso quello di Cremona. Quarant’anni di «encomiabile impegno». Dall’1 marzo è andata in pensione una colonna del carcere di Cremona. Si tratta di Giacoma Sforza, funzionario contabile e funzionario dell’organizzazione e delle relazioni, che ha sempre espletato le sue funzioni nell’ambito dell’Area Segreteria, Affari generali e risorse umane, ossia in un ambito di particolare rilievo e delicatezza, in quanto afferente alle pratiche del direttore dell’Istituto, del personale dei Comparti Sicurezza e Funzioni centrali, degli Esperti criminologi/psicologi, del Medico del lavoro, nonché del personale sanitario. Sforza è stata, inoltre, referente per la formazione del personale, per le relazioni sindacali e referente del supporto psicologico a favore del personale. Un «fulgido esempio di lealtà e professionalità di servitore dello Stato», Sforza.
La direttrice Rossella Padula e tutto il personale desiderano rendere omaggio alla funzionaria, che «ha sempre operato con il massimo zelo, con autentico senso del dovere, con professionalità e competenza, sempre ed instancabilmente nell’obiettivo di assicurare il buon andamento, l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa, mostrando spiccata propensione e capacità di motivare il personale e di rafforzare positive e proficue relazioni tra gli operatori, favorendo in tal modo un buon clima, in un ambito lavorativo caratterizzato da problematiche e tensioni le più svariate».
Non solo. Nel periodo di ulteriore criticità determinato dal Covid-19, allorquando vi è stata la necessità di assicurare tutti i servizi essenziali, la signora Sforza, senza mai perdersi d’animo, facendo appello alla professionalità e instancabilità, che la caratterizzano, anche quando in segreteria era l’unica unità presente, ha supportato il direttore nella predisposizione e nella diffusione tra il personale di tutti i protocolli lavorativi/sanitari volti a prevenire e/o limitare la diffusione del virus e ha svolto, più che mai, azioni di raccordo tra le Aree dell’Istituto.
La funzionaria Sforza è stata, per tutti i dirigenti che si sono susseguiti nella direzione dell’Istituto cremonese, una «preziosissima collaboratrice, mantenendo, nei tanti anni della sua onorata carriera, la stessa freschezza mentale, lo stesso slancio lavorativo, la stessa intelligente curiosità ed attenzione rispetto alle novità legislative da studiare ed esplicitare in ordini di servizio». Nel felicitarsi con lei, la direttrice e il personale le rivolgono «i più fervidi auguri per il suo pensionamento».
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