Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA

Via dall’incubo Libia, accolto giovane somalo

Salvato dall’inferno dei campi di detenzione, è approdato in città grazie al corridoio umanitario

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

07 Marzo 2024 - 05:15

Via dall’incubo Libia, accolto giovane somalo

Alcuni dei rifugiati giunti da Tripoli all’aeroporto di Fiumicino

CREMA - Crema, città dell’accoglienza. Una volta di più da martedì sera, quando in città è approdato un giovane somalo scampato all’incubo dei campi di detenzione della Libia. Poche ore prima era atterrato a Fiumicino da Tripoli insieme ad altri 96 rifugiati provenienti da diversi Paesi africani, oltre che dalla Palestina e dalla Siria. Ad accoglierlo ha trovato Alessio Maganuco, presidente di Arci Ombriano e della cooperativa Arci Porto Sicuro, che lo ha subito accompagnato a Crema, dove rimarrà per almeno sei mesi.

Maganuco spiega: «Il giovane somalo è stato immediatamente collocato nella struttura preposta, sotto la cura di un educatore. Nel contempo sono stati attivati sia i mediatori che la rete di supporto psicologico. Il progetto proseguirà fino a settembre, con possibilità di prolungamento di ulteriori sei mesi. La sua permanenza sarà interamente a carico della cooperativa Porto Sicuro».

Proprio l’Associazione ricreativa e culturale italiana ha un ruolo fondamentale nell’operazione di accoglienza e di presa in carico dei profughi inseriti nel primo corridoio umanitario previsto dal protocollo firmato lo scorso dicembre da Ministero dell'Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Unhcr Italia, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche, Inp e, appunto, Arci, che ha risposto con grande solidarietà «attivando i Circoli Rifugio e dedicando parte della sua quota di accoglienza a persone lgbtqi+», come si legge in una nota diffusa dall’associazione.

Il progetto è sostenuto dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che destina i fondi dell’8x1000 proprio ai Circoli Rifugio di Arci. Il corridoio umanitario è un programma sicuro e legale di trasferimento e integrazione rivolto a migranti in condizione di grave fragilità. I rifugiati arrivati dalla Libia portano nel cuore e sul corpo i segni di drammatiche storie di detenzione, violenze, tratta e sfruttamento. Il loro arrivo in Italia si deve anche a Medici Senza Frontiere, che in territorio libico ha individuato e selezionato persone con particolari vulnerabilità sanitarie. Tutte verranno seguite in Italia — Crema compresa — dalle equipe mediche di Msf.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400