L'ANALISI
27 Febbraio 2024 - 16:54
CREMONA - Ha un’espressione stupita quando il pubblico lo accoglie, in piedi, con un lungo applauso, un viso come a dire: non ho ancora detto niente. Poi Andrea Virgilio realizza che la sala stracolma di gente è lì per lui, per sostenerlo nella candidatura a sindaco di Cremona per il centrosinistra, e a quel punto abbozza un imbarazzato: «grazie, ma non mi aspettavo una cosa così...». Chiarita la portata della serata, Virgilio non si sottrae a nessuna sollecitazione: riassume dieci anni di amministrazione e traccia il metodo e le linee d'indirizzo da seguire per futuro «perché un programma è condivisione, collaborazione su linee guida da discutere con tutti».
La prima uscita pubblica da candidato sindaco di Virgilio è andata in scena lunedì sera nella sala del Civico81, di via Bonomelli, dove ha esposto i piani futuri in caso di vittoria sul suo competitor, Alessandro Portesani, candidato del centrodestra. Più che piani particolareggiati, l’esponente del Pd ha spiegato la sua idea di città, non tralasciando nulla. Il tutto riassunto tramite quattro parole chiave: condivisione, confronto, inclusività e, soprattutto, prossimità. «La città futura, incluse le problematiche, deve essere condivisa, deve essere prossima a tutti, ai cittadini, alla cultura, all'economia. Occorre mettere in connessione mondi che sembrano lontani tra loro ma che devono parlarsi, muovendosi su una strada già tracciata, ma che deve andare ancora più lontano».
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