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CREMONA. CODICE ROSSO

«Fidatevi delle forze di polizia»

Violenza di genere: al Filo il convegno organizzato da Canale rivolto agli studenti

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

26 Febbraio 2024 - 21:37

«Fidatevi delle forze di polizia»

Santo Canale

CREMONA - Donne maltrattate, stalkerizzate, violentate, uccise. Lunedì prossimo, alle 9, presso il teatro Filo si terrà il convegno #CodiceRosso Non sei sola’. Lo ha organizzato Santo Canale, agente di polizia locale a Bergamo, consigliere comunale dem a Cremona, insieme al suo sindacato – Sindacato unitario dei lavoratori di polizia locale - con il patrocinio del Comune, della Provincia e di Regione Lombardia. Il convegno è promosso dall’Ufficio scolastico territoriale. Numerosi i relatori che si alterneranno sul palco: gli attori della rete di prevenzione e di aiuto.

Canale, un convegno rivolto ai ragazzi. Quale messaggio vuole lanciare ai giovani?
«Vorrei che i giovani cambiassero il loro rapporto con le forze dell’ordine. Molte volte vedono la divisa distante, non si vogliono avvicinare, forse per timore. Il messaggio è: ‘Più fiducia nelle forze di polizia’. Bisogna evitare di arrivare alla denuncia, è già tardi. Bisogna avere il coraggio di entrare prima in caserma, in questura, al comando della polizia locale. Ciò aiuta anche noi forze di polizia ad interagire prima».

Fiducia è la parola chiave.
«Esattamente. Bisogna avere più fiducia nelle forze di polizia, la divisa non è un nemico. Ma c’è un altro aspetto che vorrei sollevare».

Quale?
«Come agenti delle polizie locali abbiamo, tra gli altri, il compito del controllo delle residenze. Entrando in casa, spesso riusciamo a percepire il clima: se c’è tensione o qualcosa che non va. Noi ci siamo. Anche quella è una occasione per confidarsi: fidatevi».

La vittima deve sapere di non essere sola.
«Spesso la vittima si domanda: e dopo la denuncia che cosa succede? Non a caso, il nostro convegno sarà diviso in tre slot. C’è una rete di persone formate che quotidianamente si occupa di questo. La mia esortazione: se qualcuno ha un problema, lo tiri fuori subito, meglio adesso. E anche se la persona coinvolta, vuoi per vergogna o timore di ritorsione, non ha il coraggio, ma si confida con un’amica o con un amico, questi ultimi devono squarciare il velo del silenzio e farsi avanti con le forze di polizia».

La violenza ha diverse declinazioni. A volte non si arriva nemmeno alle botte. Si parla di violenza psicologica ed economica.
«Non puoi obbligare una donna a vestirsi in un certo modo, ad impedirle di frequentare altre persone o di andare in palestra, ad isolarla. Non puoi privarla della sua libertà, anche economica».

Il problema non è delle donne, ma degli uomini. Ed è un problema culturale.
«Come uomo, lancio un messaggio agli altri uomini: tocca a noi fare un cambio di passo».

Ci si riuscirà un giorno?
«È un auspicio. Per una società libera dalla violenza, ciascuno deve fare la propria parte, le nuove generazioni vanno educate per prevenire».

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