L'ANALISI
26 Febbraio 2024 - 20:56
Soldini e Mainardi
CREMONA - Con il docufilm ‘Un altro domani’ - un’indagine nel profondo delle relazioni intime per comprendere dove e perché la violenza si insinua - il 7 dicembre scorso era stata premiata con l’Ambrogino d’oro: il più alto riconoscimento del Comune di Milano. Oggi a Roma Cristiana Mainardi giornalista cremonese da anni residente a Milano, scrittrice, sceneggiatrice, produttrice cinematografica, e il registra Silvio Soldini hanno ricevuto il premio speciale Nastro d’Argento 2024. Il docufilm ‘Un altro domani’ è stato prodotto da Lumière & Co., la casa di produzione fondata nel 1994 da Lionello Cerri. La cerimonia si è svolta alle 18 al Cinema Barberini.
«Sono molto grata per questo riconoscimento — ha commentato Mainardi —, perché dà ulteriore forza al valore del cambiamento culturale come fondamento del contrasto della violenza di genere. Essere qui stasera, selezionati tra i 175 documentari, è qualcosa che va al di là della gratificazione personale. Svolgiamo un lavoro di cui dobbiamo avere consapevolezza della responsabilità e che trae forza da momenti come questi, perché questa polifonia di voci può levarsi come un’unica voce per ambire a rendere il mondo migliore, perché siamo comunità».
‘Un altro domani’ mette insieme testimonianze delle vittime e degli autori di violenza, e delle figure incaricate di occuparsi del problema: psicologi, criminologi, autorità giudiziarie, avvocati, polizia di Stato, responsabili dei centri antiviolenza. Il merito del documentario è, tra gli altri, di insistere sul fatto che la violenza non è solo quella fisica, ma può essere anche verbale, psicologica, economica. E mentre la prima è immediatamente riconoscibile, la vera sfida è combattere pure le altre e valutarne i segnali, coltivando e diffondendo la cultura della prevenzione, in linea con gli strumenti giuridici più recenti come il Protocollo Zeus, che alle prime manifestazioni di violenza prevede l’ammonimento del soggetto maltrattante, accompagnandolo anche in un percorso trattamentale di rieducazione. e atavico, inquadrato anche in una prospettiva storica che ripercorre come in Italia siano mutate la sensibilità e la consapevolezza attorno al tema.
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