L'ANALISI
21 Febbraio 2024 - 19:18
CREMONA - Sabato 11 dicembre del 2021: lastre di ghiaccio sulle strade, temperatura sotto lo zero. Alle 6 del mattino, sulla tangenziale di via Nazario Sauro accade un tamponamento a catena: 11 mezzi coinvolti, nessun ferito serio, veicoli danneggiati. Come l’auto di un uomo che ha trascinato davanti al giudice il Comune, proprietario della strada, e l’Aem, a cui il Comune ha dato in gestione il servizio di sgombero neve e antighiaccio relativo al manto stradale.
L’automobilista chiede 13mila euro di risarcimento danni. La sua vettura, completamente distrutta (danni per 16 mila euro tali da renderne antieconomica a riparazione), l’ha dovuta demolire. Assistito dall’avvocato Giancarlo Rosa, nel ricorso l’uomo sostiene che «nonostante la presenza di ghiaccio sia dovuta a un evento naturale e non alla cattiva manutenzione del manto stradale, l’ente titolare ha il dovere di intervenire tempestivamente per prevenire/eliminare la presenza del ghiaccio sulla strada a garantire la sicurezza della circolazione». Cosa che, secondo chi ha fatto causa non fu fatta quel giorno di «gelicidio» come venne ribattezzato. Nel ricorso si sottolinea come gli stessi vigili faticassero a stare in piedi a causa del ghiaccio.
«È bene specificare che gli agenti intervenuti, appiedati per i rilievi, faticavano a reggersi in equilibrio stabile a causa delle condizioni dell’asfalto congelato, rischiando di rovinare al suolo a più riprese. Inoltre, stante la criticità delle condizioni della strada, gli agenti avevano richiesto nell’immediatezza l’attivazione di personale reperibile per la salatura della strada».
L’avvocato Enrico Cistriani assiste il Comune, l’avvocato Simona Bozuffi l’Aem, che è passata al contrattacco. Ieri l’ingegnere Marco Pagliarini è stato sentito dal giudice. In particolare, l’Aem accusa l’automobilista «di avere tenuto un comportamento gravemente imprudente, visto che in una mattina gelida, doveva rendersi conto che si fosse formato sull’asfalto uno strato di ghiaccio durante la notte tale da imporre una velocità ‘a passo d’uomo’ e il mantenimento delle distanze di sicurezza dal veicolo che precedeva».
Dalla ricostruzione dell’Aem, l’automobilista che viaggiava davanti riuscì, infatti, a mantenere il controllo e a fermarsi tempestivamente per non tamponare un altro veicolo fermo sulla carreggiata. «Nel caso in esame - ribatte l’avvocato Bozzuffi — il ricorrente non teneva certo una velocità adeguata, contravvenendo all’articolo 141 del codice della strada. E non ha tenuto la distanza di sicurezza adeguata, violando l’articolo 149. Peraltro, la stessa ingente quantificazione dei danni subiti (16mila euro) depone certamente per la sussistenza di una condotta di guida non consona alle condizioni atmosferiche del particolare momento». Aem sostiene di «aver predisposto un piano di spargimento del sale in tutta la città che è stato rispettato, ma la notte dell’11 dicembre, vi è stato un gelo eccezionale per il periodo che non poteva essere né previsto né prevedibile. Sono gli utenti della strada che avrebbero dovuto rendersene conto e adeguare, di conseguenza, alle regole di maggior prudenza e cautela il loro comportamento alla guida. Cosa che non è stata fatta dall’automobilista».
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