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CAPITALE DELLA CULTURA 2027

Il sud Lombardia ora spinge: «Relazioni già consolidate»

Bergamaschi: «Con Lodi contiguità, con Pavia più difficile». Burgazzi: «Serve il sentimento dei cittadini»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

19 Febbraio 2024 - 05:00

Il sud Lombardia ora spinge: «Relazioni già consolidate»

Le piazze di Cremona e Crema

CREMONA - L’unione tra Cremona, Lodi e Pavia, per candidarsi a capitali italiane della Cultura 2027, trova il sostegno del sindaco di Crema Fabio Bergamaschi. «La nostra città ha già un ruolo in ambito turistico e culturale che la vede come ingresso provinciale di migliaia di turisti. Ai territori a noi più vicini ci legano inoltre relazioni naturali. E mi riferisco al Lodigiano, ma anche al Milanese e alla Bergamasca» è la premessa di Bergamaschi.

«Mi sembra che la proposta che è emersa coincida con questo paradigma, dunque sia da approfondire – continua il primo cittadino –: bisogna capire se ci sono le condizioni per formalizzarla, innanzitutto a livello istituzionale. Non sarebbe semplice unire più città e tre province. Certo, sarebbe importante mettere insieme la fascia sud della Lombardia che ha delle omogeneità, appunto delle relazioni consolidate, ma anche molte contiguità che vanno ancora costruite e dimostrate. Di sicuro si potrebbero intensificare le relazioni tra i territori coinvolti. I rapporti nostri con Lodi sono già importanti, evidentemente anche quelli con Cremona. L’allargamento a Pavia diventa più difficile. Noi comunque ci siamo, pronti a fare la nostra parte. Se ci saranno le condizioni non ci sottrarremo».

Fabio Bergamaschi e Andrea Furegato, sindaci di Crema e di Lodi

L’assessore alla Cultura del Comune di Cremona Luca Burgazzi aggiunge: «Sono convito che questo tipo di operazione debba partire da un concetto: la cultura funziona nel momento in cui parla alla comunità che vogliamo valorizzare. Non bisogna solo proiettarsi verso l’esterno, ma serve una corrispondenza sentimentale anche da parte dei cittadini. Ci deve essere un apporto istituzionale, ma non bisogna calare nulla dall’alto. Abbiamo già in campo progettualità di alto livello che ottengono risultati, penso al Festival Monteverdi, che ha già il riconoscimento, anche economico, ministeriale. E non mancano nemmeno le relazioni con altre città. Ad esempio ‘Book city’ che ci lega con Milano e ancora la ‘Cremona art week’ che ha proiettato la città su dimensioni internazionali, partendo dal suo patrimonio che si lega con l’arte contemporanea. Infine è un fattore fondamentale il lavoro che le associazioni di ogni ordine e grado, che vanno senza dubbio coinvolte. Noi non abbiamo bisogno di un rilancio, ma di valorizzare percorsi già fatti in questi anni».

L'assessore Luca Burgazzi


A lanciare la proposta di candidatura unitaria era stata nei giorni scorsi dall’associazione ‘Proposta culturale’ di Lodi, guidata dal presidente Marco Parini, avvocato, già assessore alla Cultura del Comune di Milano e docente di legislazione dei Beni culturali all’università Cattolica. «Interessa un’ampia fascia del sud Lombardia – ha evidenziato Parini –: terre accomunate da una storia e da una cultura omogenea, sin dall’epoca romana, per arrivare al medioevo e all’età moderna e contemporanea. Cremona, Lodi e Pavia hanno moltissimo in comune. La storia, ad esempio che è quella di Pavia Capitale Longobarda, e poi centro di residenza degli imperatori, di Lodi fondata dal Barbarossa e di Cremona, avamposto dei Romani e poi centro nevralgico del sistema viario di epoca medievale. Sono terre attraversate dai grandi fiumi e dalle grandi vie di comunicazione del medioevo, come la Francigena. Poi c’è una prevalenza agricola e altre caratteristiche simili».

Parini ha invitato le istituzioni locali a prendere in considerazione la proposta nel giro di poche settimane. «La candidatura per il 2027 va presentata entro quest’anno. Teniamo presente che in Lombardia diversi anni fa c’è stata Mantova, poi nell’anno da poco concluso Bergamo e Brescia. C’è dunque una grande attenzione su questo tema. Unire Cremona, Pavia e Lodi, territori attigui con quest’ultima città a fare da cerniera, significherebbe avanzare una proposta molto forte, se formulata in maniera bi-partisan da coloro che si candideranno alle comunali. E mi riferisco a Cremona, dove l’amministrazione uscente è di centrosinistra, ma anche a Pavia dove la giunta in scadenza è di matrice leghista».

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