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LA CANDIDATURA CONVINCE

Capitale della cultura 2027: «Cremona e Crema ci sono»

Il vicesindaco del capoluogo, Virgilio, e l’assessore della città sul Serio, Cardile: «Idea da approfondire»

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

18 Febbraio 2024 - 09:43

Capitale della cultura 2027: «Cremona e Crema ci sono»

Andrea Virgilio e Giorgio Cardile

CREMONA - Riscuote già consenso la proposta alle città di Cremona, Lodi e Pavia di unire le forze e candidarsi a capitali italiane della Cultura 2027. A lanciare l’idea è stata l’associazione ‘Proposta culturale’ di Lodi, di cui è presidente Marco Parini, avvocato, già assessore alla Cultura del Comune di Milano e docente di legislazione dei Beni culturali all’Università Cattolica. La candidatura per il 2027 va presentata entro l’anno. A Cremona a ‘sposare’ il progetto è il vicesindaco e candidato del centrosinistra a guidare alle elezioni dell’8 e 9 giugno, Andrea Virgilio.

Lo spiega in una riflessione affidata ai social: «In due giorni abbiamo avuto due notizie importanti: il riconoscimento del Monteverdi Festival come festival di assoluto prestigio internazionale, i numeri positivi sul turismo a Cremona. Dietro tutto questo c’è un mondo di lavoro, di relazioni, di competenze. Sulla capacità attrattiva della città — aggiunge Virgilio — c’è un impegno costante di tante persone, ci sono imprese, c’è una relazione forte in un sistema che mette insieme enti pubblici e realtà private, c’è il riconoscimento reciproco del valore di ciascuno. Abbiamo più volte parlato di Cremona capitale della cultura: si è cercato di intraprendere questo percorso qualche anno fa, nel cercare di raggiungere questo obiettivo il lavoro è sempre andato nella direzione di far crescere le istituzioni culturali della nostra città, di metterle in relazione con altri territori. Ad esempio il Monteverdi Festival ha costruito una collaborazione con Crema, Pavia, con Mantova ma sono tante le alleanze con altri territori. Ora, questo treno che sta correndo va guidato: il treno è partito, è in corsa, Cremona può veramente ambire a riconoscimenti importanti, con una differenza rispetto al passato. Prima il riconoscimento serviva come volano: ora, un qualunque riconoscimento nazionale rafforza un percorso già in atto. Ci sono cose che non devono partire da un giudizio esterno ma da noi, dalla consapevolezza della nostra forza, della nostra identità, questo vale per ciascuno di noi, questo vale per un’intera comunità. Su Cremona capitale della cultura — conclude Virgilio — siamo pronti e lo siamo anche sul riconoscimento Unesco di città creativa della musica». I tre territori sono terre d’acqua, incernierate dal grande padre, il fiume Po, e attraversate da Ticino, Adda, Serio e Oglio. «E con Lodi — aggiunge Virgilio — ci lega già il Contratto di fiume».


L’assessore alla Cultura e Turismo di Crema, Giorgio Cardile, definisce «un’opportunità interessante» la proposta di candidatura. Poi, aggiunge: «I numeri straordinari del turismo registrati negli ultimi anni a Crema testimoniano l’incredibile lavoro fatto per far scoprire il Cremasco a tutta Italia e a tutto il mondo. Questa mattina (ieri, Ndr) mi ha fatto sorridere il fatto che, mentre leggevo la suggestione di Crema, Cremona, Lodi e Pavia capitali della cultura, in un bar di piazza Duomo al mio fianco erano sedute da un lato quattro turiste provenienti dalla Cina per vedere i luoghi del film con l’iconica brochure e dall’altro una coppia di Bergamo che durante la visita al centro storico, ha approfittato per fare shopping. Il tutto mentre una comitiva di 30 turisti del milanese si accingeva a raggiungere il nostro museo».

Cardile ricorda i risultati raggiunti. «Abbiamo costruito una città ricca di iniziative culturali, festival e rassegne gastronomiche capaci di animare il centro e i quartieri tutto l’anno. Una città che quest’anno, su proposta del sindaco Fabio Bergamaschi, organizzerà il Beauty weekend, un festival dedicato alla bellezza e al mondo della cosmesi, nato per valorizzare un settore strategico per il territorio ed esaltarne la bellezza. In questo primo anno e mezzo d’altra parte sul fronte della cultura e del turismo abbiamo lavorato anche per rafforzare il rapporto con Cremona e creato condizioni favorevoli per collaborare con Lodi. Siamo convinti che il Cremasco, per posizione e abitudine debba sfruttare tutte le potenziali possibilità per attrarre turisti e incrementare l’offerta culturale per i nostri cittadini» Da qui le porte aperte alla proposta. «L’idea – conclude Cardile – che diversi territori limitrofi inizino a dialogare seriamente ci trova non solo favorevoli ma protagonisti, al di là della candidatura a capitale della cultura, che riteniamo debba maturare nei tempi e nelle modalità corrette proprio perché è un’opportunità interessante».

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