L'ANALISI
16 Febbraio 2024 - 22:01
Il duomo di Crema
CREMA - Aprire la cattedrale ai turisti, per mostrare loro le sue bellezze artistiche e religiose. E’ questo il primo compito che il vescovo Daniele Gianotti ha assegnato al nuovo consiglio di amministrazione, insediatosi pochi giorni fa. La grande novità è che dell’organismo sono tornati a farne parte i laici. Dopo sessant’anni in cui erano sempre rimasti esclusi.
Ad illustrare il significativo cambiamento è Marcello Palmieri, avvocato, nominato presidente: «Era dagli anni Sessanta che a gestire la cattedrale era il Capitolo, formato esclusivamente da religiosi. In precedenza e nei secoli scorsi, la gestione era affidata alla Fabbriceria del Duomo, partecipata sia da sacerdoti che da laici. I notabili di Crema ne avevano sempre fatto parte».
Monsignor Gianotti ha dunque voluto tornare all’antico e aprire le porte alla città. «La cattedrale – afferma Palmieri – ha una valenza religiosa ma anche civile. Tornando a un Cda misto, il vescovo ha anche dato un segnale forte, assegnando la presidenza a un laico. Cosa comunque non inusuale. A Milano, la Fabbrica del Duomo esiste dal 1300 ed è sempre stata presieduta da un laico; attualmente è Fedele Confalonieri».
Oltre a Palmieri, i membri del Cda sono don Ersilio Ogliari, presidente del Capitolo, don Remoaldo Tedoldi, parroco dell’Unità pastorale Cattedrale-SS Trinità, don Giuseppe Pagliari, presidente della commissione diocesana di arte sacra, Guido Giordana, direttore marketing di Fresenius, Fabio Patrini, ingegnere, e Alessia Valcarenghi, commercialista. Si occuperanno di amministrare l’ente cattedrale che cura il Duomo, la chiesa di San Bernardino di città e il sacrario dei caduti del Quartierone.
«Oltre a pensare alla valorizzazione turistica – prosegue Palmieri – saremo al servizio del Capitolo per ciò che serve per le celebrazioni e cureremo i rapporti con gli organisti e con il coro del Duomo. Dovremo occuparci anche delle manutenzioni degli edifici. Resteremo in carica tre anni».
Il vescovo ha spiegato i motivi di questa novità: «Il desiderio di valorizzare sempre meglio la cattedrale nei suoi aspetti anzitutto spirituali, liturgici e pastorali, ma anche in quanto bene architettonico, artistico e culturale, la crescente complessità dei compiti amministrativi che riguardano anche altre proprietà dell’ente, la volontà di coinvolgere anche dei laici nella promozione della vita della cattedrale, sono le ragioni principali, che mi hanno indotto, dopo vari confronti avuti specialmente con il Capitolo, a ripensare parzialmente l’assetto».
Il Capitolo della cattedrale rimarrà il principale responsabile della vita liturgica, spirituale e pastorale. La parrocchia di Santa Maria Assunta del Duono manterrà tutte le sue prerogative, ma l’amministrazione complessiva è da ora affidata al nuovo Cda.
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