L'ANALISI
L'OMICIDIO DI CASTELLEONE
14 Febbraio 2024 - 11:34
Gianni Senatore e Mauro Mutigli
CASTELLEONE - Ha rinunciato all’appello e grazie alla riforma Cartabia, nel processo in abbreviato ha ottenuto lo sconto di un sesto sulla pena, ridotta, così, da 20 anni a 16 anni e 8 mesi di reclusione, pena che sta scontando in carcere Mauro Mutigli, l’operaio di 38 anni accusato dell’omicidio di Giovanni Senatore, 40 anni, e del tentato omicidio di Alessandro Ferrari, 34 anni, accoltellati la sera del 10 agosto di due anni, davanti al bar Meteora, in via Roma. I difensori di Mutigli, gli avvocati Consuelo Beber e Marco Soldi, hanno atteso che la prima sentenza diventasse definitiva per poi chiedere la riduzione della pena di un sesto al giudice dell’esecuzione Pierpaolo Beluzzi, lo stesso che nella funzione di gup, aveva inflitto 20 anni all’operaio.
E che nella motivazione della sentenza aveva scritto: «Si evidenzia sin da ora come i delitti in discussione si inseriscano in ambiente del tutto incredibilmente compromesso all’interno della comunità del Comune di Castelleone, emergendo come un gruppo considerevole di soggetti fosse collegato da regole di comportamento impostate sul rispetto determinato dalla capacità di esercitare e porre in essere atti di violenza, che avevano quale naturale epilogo la definizione degli eventuali contrasti attraverso lo scontro fisico fa le parti. Il tutto con la estesa convinzione di non rivolgersi comunque alle Forze dell’ordine, condotta ritenuta infamante».
Ventuno pagine di motivazione che raccontano di «un modus vivendi di persone, anche femminili, improntato al rispetto di regole della strada, di riconoscimento di status basato esclusivamente sulla forza fisica e la violenza, e al clima di intimidazione che determinano le loro relative sfere di azione. Gli ‘infami’, come riferito dal Mutigli, sono quelli che si rivolgono ai carabinieri. Gli uomini si fanno giustizia da soli, qua nel paese, e così difendono il proprio onore». Il movente dell’omicidio e del tentato omicidio va ricercato nei ‘regolamenti di conti’ all’interno degli ‘schieramenti di forza’ con Senatore chiamato a ‘sistemare le cose’.
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