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CASALBUTTANO

Più sicurezza contro i furti, i residenti sottoscrivono una petizione

Ventotto le firme di coloro che abitano tra via Bellini e zona San Vito, il quartiere che da una manciata di mesi sta combattendo la sua battaglia contro i ladri. Proposti al sindaco quattro livelli di intervento

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

11 Febbraio 2024 - 14:50

Raffica di furti, quartiere in rivolta

Via Bellini a Casalbuttano

CASALBUTTANO - Da via Bellini e zona San Vito firmano in ventotto per chiedere al Comune più sicurezza contro i furti. Come preannunciato, sabato mattina sul tavolo del sindaco Gian Pietro Garoli è arrivata la petizione del quartiere che da una manciata di mesi sta combattendo la sua battaglia contro i ladri.

«Molti di noi sono stati vittime di furti o tentativi di furto – scrivono i residenti -  che stanno creando allarme e paura, alimentano un clima di ansia, timori ed insicurezza al sopraggiungere delle ore serali, oltre ad un cambiamento delle abitudini di vita quotidiana, proprio in considerazione di quanto sta accadendo. La nostra zona, che confina con la campagna, si è rivelata molto vulnerabile per questo gruppo di malviventi che studiano e pianificano la loro attività malavitosa». Continua il documento: «Ci siamo già organizzati con un gruppo di WhatsApp per tenerci in costante contatto per uno scambio di informazioni ed aggiornamenti su situazioni o personaggi sospetti, abbiamo già individuato e segnalato ai carabinieri veicoli e individuato sconosciuti che si notano gironzolare nel nostro quartiere e in quelli limitrofi e abbiamo organizzato giri di ronda nella nostra zona;  a questo punto vorremmo confrontarci con la sua amministrazione per approfondire l’argomento e studiare ulteriori iniziative volte ad arginare questa spiacevole situazione. Rimaniamo in attesa di essere convocati prima possibile per un serio e approfondito dibattito con la partecipazione delle forze dell’ordine».

Quattro, in sintesi, le ‘misure cautelari’ (come le chiamano loro) che i cittadini propongono all’autorità costituita:

  • aumento dei pattugliamenti di carabinieri e vigili, 
  • installazione di telecamere a presidio del territorio, 
  • richiesta di supporto alla prefettura,
  • creazione di un numero telefonico di emergenza.

Il primo cittadino è pronto ad incontrarli per un confronto: «Avevo dato come tra l’altro pubblicato su La Provincia – precisa Garoli  - la mia piena disponibilità in tempi molto brevi per fare questo incontro e la confermo; al confronto  reputo indispensabile la presenza sia dei carabinieri che della polizia locale, per confermare se questa situazione emergenziale e di paura esiste veramente, perché io credo a quello che dicono i residenti,  ma devo essere supportato dalle forze dell’ordine. Quando in precedenza ho dichiarato al giornale che non sapevo dei furti,  intendevo dire che a me non risultava una situazione così grave e così pesante,  perché  le istituzioni competenti non mi hanno mai comunicato nulla e non sono comunque deputate a farlo, come del resto nessun cittadino è mai venuto a dirmi che vivono nel terrore. Solo attraverso le voci di paese ho saputo delle visite dei ladri, ma non di una situazione così grave come quella evidenziata dalla petizione».

«La mia massima disponibilità c’è – conclude Garoli - e domani contatterò il comandante dei carabinieri e quello della  polizia locale dell’Unione per fissare un incontro al quale inviteremo la prima firmataria della petizione e chi ha consegnato in Comune la missiva  per trovare  soluzioni condivise, ascoltando non solo la voce dei richiedenti, ma anche quella delle forze dell’ordine, in quanto  la salute pubblica è in capo a me, ma la sicurezza compete ad  altri. Mi sembra di comportarmi correttamente».

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