L'ANALISI
06 Febbraio 2024 - 05:30
Via Bellini a Casalbuttano
CASALBUTTANO - Nel paese di Norma c’è un quartiere intero sul piede di guerra. Sono i residenti di via Bellini, che da qualche mese non dormono più sonni tranquilli per colpa dei ladri. Sono esasperati e arrabbiati. Tra dicembre e gennaio lungo la vecchia strada per San Vito sarebbero infatti almeno una decina le case visitate dai predoni, anche se magari non tutti sono andati dai carabinieri a fare denuncia.
L’Arma i pattugliamenti, anche quelli serali per prevenire i furti li fa, ma come tutti, pure gli uomini in divisa non hanno il dono dell’ubiquità, gli eredi di Arsenio Lupin lo sanno ed entrano in azione quando l’aria è pulita. E quando ti trovi cassetti e armadi sottosopra il primo sentimento che provi è proprio quello della rabbia. L’ultima incursione, in ordine di tempo, è avvenuta qualche giorno fa, quando i soliti ignoti si sono portati via da un appartamento oggetti preziosi approfittando dell’assenza dei proprietari.
l continui raid hanno fatto suonare un preoccupante campanello d’allarme tra le famiglie che hanno creato un gruppo su whatsapp e venerdì sera sono pronte a riunirsi per scrivere e firmare un documento con una serie di richieste per tutelare la sicurezza di tutti, da inviare al sindaco Gian Pietro Garoli. Casalbuttano non è una metropoli e quando ‘radio scarpa’ ha fatto girare la voce, il malcontento è giunto alle orecchie dello stesso primo cittadino che domenica, con un post su facebook, oltre a far sapere che non era al corrente dei malumori perché nessuno ha mai bussato alla porta del municipio, consiglia ai cittadini di utilizzare le strade ufficiali per parlare con le autorità e conferma comunque il suo sostegno.
«Il paese è piccolo… la gente mormora – scrive Garoli - e si lamenta di tentativi di furto o di furti subiti, ma a questo punto un sindaco si chiede: perché non si seguono i canali istituzionali? Personalmente a me non risulta alcuna emergenza. Nessun cittadino si è degnato di venire in Comune a segnalarmi fatti o avvenimenti, i carabinieri non mi hanno mai comunicato nulla, così pure i vigili, di conseguenza nessuna forma di comunicazione mi è mai pervenuta. Se questo problema esiste e crea paura sarebbe opportuno affrontarlo nelle sedi opportune attorno ad un tavolo con un fattivo confronto. Da parte mia: piena disponibilità».
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