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Una siringa vicino alla scuola, in città torna l’incubo eroina

Il ritrovamento a pochi passi dalla media Galmozzi, altri aghi sotto il ponte della ferrovia che scavalca il Serio

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

11 Febbraio 2024 - 05:10

Una siringa vicino alla scuola, in città torna l’incubo eroina

CREMA - Torna l’incubo eroina in città e cresce innanzitutto la preoccupazione dei genitori, dopo il ritrovamento di una siringa a pochi passi dalla scuola media Galmozzi. Un campanello d’allarme suonato nei giorni scorsi e immediatamente diffuso anche dal tam tam dei social network. La siringa è stata buttata in un tratto erboso a fianco della strada, in una zona molto frequentata non solo da studenti e genitori. In largo Partigiani d’Italia infatti ci sono diverse attività economiche, compreso un punto vendita della media distribuzione, oltre a un parcheggio sempre pieno. Chi ha fatto la scoperta ha ritenuto giustamente opportuno avvisare le forze dell’ordine. Ora c’è da capire se si tratti di un episodio isolato oppure se sia il segnale di una potenziale zona di spaccio.


Il dramma dell’eroina nel Cremasco non è in realtà mai venuto meno, nonostante nei decenni siano subentrate numerose altre droghe, comprese quelle sintetiche. Le mode sono cambiate, ma il ‘buco’ è rimasto. Altre siringhe, unite a un bivacco, erano state rinvenute nelle scorse settimane sotto il ponte della ferrovia per Cremona e Milano che scavalca il fiume Serio. La scoperta era stata fatta da alcuni volontari della Federazione ambiente e bicicletta che avevano effettuato un intervento di pulizia straordinaria della zona dai rifiuti abbandonati.

Ne sanno qualcosa gli specialisti che seguono le persone con problemi di dipendenza. L’anno scorso i soggetti in cura per uso di droghe al Serd dell’Azienda socio sanitaria territoriale, la cui sede è in via Medaglie d’Oro, sono aumentati: sono passati dai 472 del 2022 a 483. A fianco del servizio lavorano anche medici e operatori sanitari dell’unità operativa di riabilitazione delle dipendenze dell’ospedale Santa Marta di Rivolta d’Adda, dove vengono ricoverati anche per periodi piuttosto lunghi, i casi più gravi.


«L’uso dell’eroina per via endovenosa non è mai venuto meno, ma è evidente che oggi riguardi per lo più persone anziane con problemi di tossicodipendenza — conferma Paolo Marzorati, primario di Riabilitazione delle dipendenze del Santa Marta —. Di questi tempi, è raro l’uso di siringhe da parte dei più giovani. I ragazzi oggi preferiscono oppiacei per bocca o fumati, derivati sintetici dell’eroina che producono effetti devastanti per la salute. Preoccupa molto il fatto che le sostanze stupefacenti stiano diventando, per i più giovani, parte della normalità, della vita quotidiana, la strada più semplice per spegnere il dolore».

Paolo Marzorati, primario di Riabilitazione delle dipendenze del Santa Marta

«Si fanno spazio nuove droghe, pericolose - continua -: o mix di eroina e cocaina o, più in generale, sostanze di norma impiegate nella terapia del dolore, dal potente effetto analgesico. La droga diventa un modulatore emotivo: non fonte immediata di euforia, come nel caso di assunzione di eroina per via endovenosa, ma il modo più semplice per spegnere il dolore, per anestetizzare una sofferenza più profonda. Certo, il fatto che si siano trovate siringhe nei pressi di una scuola richiede un intervento di supervisione informativa ed educativa anche con l’aiuto delle forze dell’ordine, per prevenire, aiutare i ragazzi a scegliere consapevolmente, allontanandoli così da facili contesti di spaccio».


Chi ha bisogno di aiuto più rivolgersi anche a consultori, alle comunità terapeutiche e alle associazioni del territorio. A Rivolta vengono ricoverati, per un periodo, i casi più gravi. Poi c’è la fondazione opera San Pantaleone, comunità ‘Cuore di Crema’, che ha aperto i battenti nell’ormai lontano 1981. La Diocesi cremasca è una delle pochissime in Italia, a poter vantare una struttura simile.

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