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CREMONA. IL BATTERIO NEL MAXI CONDOMINIO

Legionella nell’impianto, sanificate le condutture

Ma dal test sono passati già venti giorni. La proprietà: «Lunedì nuovi esami e poi shock termici». L’Ats: «Con la nuova normativa analisi ogni 6 mesi e amministratore responsabile»

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

10 Febbraio 2024 - 05:30

Legionella nell’impianto, sanificate le condutture

CREMONA -  Sanificazione già eseguita ieri mattina in un edificio in cui mercoledì era stato trovato il batterio della legionella. «Nel corso dei controlli ordinari, che vengono regolarmente svolti con cadenza annuale, è stata rilevata la presenza del batterio nei bollitori dell’acqua sanitaria installati presso l’edificio». È l’avviso che nei giorni scorsi hanno ricevuto gli inquilini di un grande condominio con 101 appartamenti situato in via Monsignor Assi, in città. Comprensibile la preoccupazione dei residenti, nonostante le rassicurazioni della proprietà, la società di housing sociale Redo Sgr che nella stessa nota annunciava: «Non appena ricevuta la notizia, è stato quindi programmato un intervento di sanificazione straordinario, che verrà eseguito nella giornata di domani, venerdì».

E ieri mattina i tecnici di una ditta specializzati alle 8.30 hanno iniziato le operazioni di bonifica e sanificazione. Saranno poi eseguite nuove analisi e, inoltre, saranno adottate nuove misure di gestione dell’impianto per scongiurare il ripresentarsi del batterio.

Tra l’intervento di sanificazione e gli esami della qualità dell’acqua che hanno fatto scattare l’allarme sono passati circa 20 giorni. Il batterio è stato trovato nei bollitori dell’acqua sanitaria in seguito alle analisi che la società che gestisce gli alloggi svolge periodicamente: prima annualmente e ora semestralmente.

«L’ultimo monitoraggio — spiegano da Redo — è stato fatto a metà gennaio. Per i risultati delle analisi ci vogliono circa 20 giorni e mercoledì sera alle 18.30 abbiamo ricevuto l’esito con la segnalazione di valori anomali per la legionella. Abbiamo informato subito i condomini e programmato l’intervento a tambur battente, dando anche alcune linee guida di sicurezza per i residenti».

«Tra l’altro — spiegano da Redo — il condominio è dotato di un impianto di trattamento anti-legionella e il batterio è stato trovato proprio in un tratto protetto da questo impianto. Dunque stiamo verificando anche il suo funzionamento. Tutto il resto dell’impianto idraulico è ok. Ora faremo due cose: lunedì sono previste nuove analisi e, inoltre, per evitare che il batterio si riformi implementeremo gli shock termici nell’impianto. Avremo così una seconda protezione nell’eventualità la prima, come è successo, non sia efficace».

Nella comunicazione inviata ai condomini Redo ha fornito alcune linee guida alle famiglie: «Riteniamo importante precisare che il batterio della legionella non si trasmette da persona a persona, né attraverso gli alimenti, né bevendo e utilizzando l’acqua per alimenti, mentre può aversi diffusione principalmente tramite vaporizzazione dai rubinetti, le docce, le torri evaporative e le vasche idromassaggio. In attesa dell’intervento di sanificazione che, come detto, avverrà prontamente, vi invitiamo a seguire i seguenti suggerimenti, che abbiamo ricevuto dai nostri consulenti esperti in materia di sicurezza al fine di mitigare ogni potenziale rischio: lasciare scorrere l’acqua ad alte temperature (oltre i 55°C) prima dell’uso per almeno 5 minuti, allontanandosi dal punto di erogazione dopo l’apertura dei rubinetti e arieggiare i locali; pulire i filtri dei rubinetti, le guarnizioni, i bollitori e altri serbatoi di acqua domestica (dopo l’intervento di sanificazione); evitare di esporsi a vapore acqueo e fonti di emissione di acqua vaporizzata, come irrigatori automatici, fontane e docce con idromassaggio; non irrigare orti e giardini utilizzando pompe con diffusori a spruzzo; non utilizzare acqua del rubinetto per riempire gli apparecchi per aerosolterapia o ossigenoterapia; limitare l’uso aria condizionata».

Con oltre 2mila appartamenti in gestione o di proprietà in Lombardia, Redo è una società di gestione del risparmio dedicato a investitori istituzionali, non speculativi dunque, che ha fatto nascere l’housing sociale. Fra gli investitori c’è la Regione Lombardia, la Cassa depositi e prestiti e la Fondazione Cariplo. Normato dalla Regione, l’housing sociale è un servizio abitativo gestito in convenzione con gli enti locali e dedicato a giovani e famiglie con redditi medio bassi.

«Il nostro obiettivo — spiegano in Redo — è che il canone di locazione non vada mai oltre un terzo del redditi del nucleo familiare. In media è il 25% e il reddito medio netto dei nuclei familiari che sono in affitto da noi è di 25mila euro. Facciamo classici contratti 4+4 con un canone di circa 60/70 euro al metro quadro».

«OBBLIGO DI ANALISI OGNI 6 MESI»

«È compito degli amministratori di condominio effettuare una valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione idrica interni alle strutture ed effettuare controlli periodici della qualità dell’acqua: le analisi vanno fatte almeno una volta ogni sei mesi». Lo spiega Enea Antoniazzi, direttore della struttura complessa di Igiene Sanità Pubblica Salute - Ambiente dell’Ats Val Padana: «Con il decreto legislativo 18 del 23 febbraio 2023 e le successive circolari esplicative, gestore della distribuzione idrica interna è l’amministratore di condominio».

Fino al punto di consegna, cioè il contatore, il responsabile è la società che gestisce l’acquedotto. Da lì in poi è compito dell’amministratore garantire la salubrità dell’acqua facendo effettuare analisi ogni sei mesi. «E fra i vari parametri di qualità che vanno analizzati — spiega Antoniazzi — c’è la ricerca del batterio della legionella. L’amministratore ha poi l’obbligo di adottare le necessarie misure preventive e correttive, proporzionate al rischio, per ripristinare la qualità delle acque nei casi in cui si evidenzi un rischio per la salute umana». In poche parole occorre chiamare al più presto un’impresa specializzata che effettui la bonifica.

Nel caso di via Monsignor Assi alla Ats Val Padana non risulta alcuna segnalazione, «ma — spiega Antoniazzi — non vi è alcun obbligo di comunicare a noi la presenza del batterio. Noi — aggiunge il medico dell’Ats — interveniamo quando arriva la segnalazione di un caso clinico positivo alla legionella. In quel caso avviamo un’indagine epidemiologica».

La legionellosi viene generalmente contratta per via respiratoria, mediante inalazione o microaspirazione di aerosol in cui è contenuto il batterio della legionella. L’aerosol si forma attraverso le minuscole gocce generate dallo spruzzo dell’acqua di un rubinetto o di una doccia o dall’impatto dell’acqua su superfici solide. Più le goccioline sono piccole, più sono pericolose perché riescono a raggiungere molto facilmente le basse vie respiratorie. La legionella, nella maggior parte dei casi, può provocare un’infezione senza particolari sintomi, ma nei soggetti più fragili può causare stati febbrili, sino ad arrivare ad un’infezione polmonare (polmonite) potenzialmente grave se le condizioni di salute sono già precarie. «È bene precisare — spiega Antoniazzi — che l’infezione non si trasmette da persona a persona, né bevendo acqua eventualmente contaminata».

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