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La Zucchi Falcina come l'Ariston, ma a cantare sono i nonni

Alla Rsa di via Gramsci parte la prima edizione del ‘Sanremo di una volta’: ospiti protagonisti e felici

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

06 Febbraio 2024 - 16:40

La Zucchi Falcina come l'Ariston, ma a cantare sono i nonni

SORESINA - «Perché Sanremo è Sanremo». Ma la ZetaEffe è la ZetaEffe. E la gara a chi sia più iconico, almeno a Soresina, è aperta. Spettacolo di note e sorrisi, ma soprattutto di originalità, in quel di via Gramsci, dove decine di anziani sono diventati per un giorno, una sera e una notte i protagonisti dell’Ariston nella Città del Genala. Grazie ad animatori e intrattenitori, ma soprattutto all’entusiasmo degli ospiti, è nato un momento che interseca divertimento e cura.


Il commento di Donato Sigurtà, Direttore generale della struttura sociosanitaria: «Per il mese della musica, ecco il nostro Sanremo! Canzoni dei giovani di una volta per i nostri ospiti e – racconta – le sanno tutte a memoria. Sentirli cantare con i familiari è stato davvero emozionante». Pura ricreazione? Macché, dietro c’è molto di più. Anzi, c’è un piano ben studiato: «Si è trattato come sempre un momento per fare terapia non farmacologica – precisa appunto il Dg –, perché la musica stimola la mente e fa bene al cuore».


Tra il party, la diretta dal Festival e pure qualche snack, non è fondamentalmente mancato nulla. A sfidarsi sul palcoscenico della Sala grande sono stati gli inquilini della casa più speciale del Soresinese. Lecito chiedersi quale sia stato l’esito. E ovviamente la direzione non si sottrae: «Se abbiamo scelto un vincitore? Certo che sì! Sono tutti i nonni della ZetaEffe». Un bel gesto dovuto o una cortesia, forse. E invece no: è, molto più banalmente, piuttosto difficile scegliere un campione quando sono tutti bravi e, soprattutto, quando la sfida è cantar bene e azzeccare ogni canzone e lo fanno davvero tutti, dal primo all’ultimo. L’incoronazione ufficiale, insomma, senza trucchi.


Ma, al netto di questo, a contare è il risultato. Il filo conduttore resta lo stesso e la Zucchi Falcina punta su tre fattori, ormai ben consolidati: terapia, svago, comfort. La musica (il Sanremo nostrano) non è stata scelta a caso, piuttosto perché unisce esercizio di memoria e socialità, mette a proprio agio e rallegra. L’ideale, in conclusione, per un nonno che nella Rsa vuole ritrovare la gioia di casa. E, perché no, di quella balera di una volta. Anche perché, a tal proposito, ce n’è davvero una alla ZetaEffe, oltre a un pub.

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