L'ANALISI
04 Febbraio 2024 - 17:13
I giovani ai quali sono state assegnate le borse di studio, messe in palio dalla Fondazione Amo, avvalendosi anche della Popolare Crema, per il territorio con gli amministratori comunali
RIPALTA CREMASCA - La sala polifunzionale di via Roma ha ospitato, ieri, la cerimonia di consegna delle borse di studio messe in palio dalla Fondazione Amo, istituita per volontà testamentaria di Alfredo Grisoli. Il concorso era riservato ai nati o residenti in paese. E il consiglio ha esaminato le candidature, stilando l’elenco dei premiati. Tra i diplomati della scuola superiore con votazione di 100/100 sono stati scelti Davide Zabai dell’istituto Munari e Federica Fusar Bassini del liceo Racchetti-da Vinci. A entrambi sono andati 800 euro.
Per la categoria laurea magistrale, la borsa da 1.500 euro è stata attribuita a Laura Rossi, grazie al 110 e lode in scienze della formazione all’università di Bergamo. Per la laurea specialistica, 1.500 sono stati assegnati a Lorenzo Mineri, che ha conseguito il dottorato di ricerca in biologia molecolare e cellulare alla Statale di Milano. E grazie a un contributo di mille euro dell’associazione Popolare Crema per il territorio, sono infine stati premiati tre alunni che hanno ottenuto il diploma di terza media: Elisa Romanenghi con il voto di 10/10 (400 euro), Luca Brunetti che ha avuto 9/10 (300 euro) e Riccardo Buffone, anche lui con 9/10 (300 euro).
Dopo aver ringraziato l’Amo, il sindaco Aries Bonazza, nel corso cerimonia, ha così commentato: «Desidero dire grazie alla nostra scuola per l’eccezionale impegno e dedizione dimostrati nel fornire un ambiente educativo stimolante e formativo. Sottolineo anche il contributo prezioso degli insegnanti, che con passione e professionalità hanno guidato gli studenti nel loro percorso di apprendimento. Infine, aggiungo il ruolo delle famiglie nel successo formativo de loro figli».
Bonazza ha poi ricordato come le borse di studio siano una tradizione ripaltese, ricorrendo quest’anno il sessantesimo anniversario dalla prima consegna. E ha aggiunto: «Riconoscere il merito, significa ricompensare gli sforzi personali che lo studio richiede. Ogni giovane dovrebbe avere l’opportunità di dimostrare il proprio valore e poter dare il massimo di se stesso. Come amministratori, educatori e genitori dobbiamo impegnarci per coltivare menti brillanti».
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