L'ANALISI
ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI
13 Dicembre 2023 - 21:47
CREMONA - Il mondo sta cambiando: le crisi si susseguono ed il futuro sembra incerto. Ma continuare a guardarlo con occhi arrendevoli non cambierà le cose, bisogna invece riuscire a cogliere tutto ciò che ci viene dato e trasformarlo in possibilità. Solo così potremo raggiungere il cambiamento che vogliamo. Questo il concetto cardine del discorso tenuto Stefano Allegri, presidente dell'Associazione Industriali della Provincia di Cremona, in apertura della cerimonia di consegna delle borse di studio AIC 2023-2024.
«So che lo dico sempre ma è così: questo è il momento più importante dell’anno per la nostra associazione perché premiamo il merito; chi si impegna di più ottiene di più».
Questo è anche il principio che muove gli imprenditori dell’Associazione industriali, da sempre molto legati al territorio, alle radici locali. Ogni azienda è una piccola comunità che premia il merito e, da oltre 60 anni, anche l'impegno e l’applicazione nei percorsi scolastici delle nuove generazioni. E questo premio è anche una sorta di prima investitura che proietta i giovani nel mondo del lavoro, un percorso non scevro dalle difficoltà. «Le nuove generazioni vogliono dire futuro, opportunità, crescita ed innovazione. Dobbiamo cambiare il trend che vede l’Italia un Paese per vecchi, dove i giovani non riescono a stare meglio dei loro genitori», ha detto Allegri.
Un trend che ha le proprie radici nel basso tasso di natalità. L’Italia si posiziona, assieme alla Spagna, come fanalino di coda dell’Europa con soltanto 1,24 figli per famiglia e dove, dal 2019, le persone in età lavorativa (dai 15 ai 64 anni) sono diminuite di 800 mila unità, con forti ripercussioni non solo sulla produttività delle aziende ma anche sulla sostenibilità delle società, dei conti pubblici e dei sistemi previdenziali. Anche l’Istat ci va giù pesante: si stima che la popolazione dello stivale passerà da 59 milioni a 51 milioni di abitanti entro il 2050.
«L’Italia dovrebbe fare di più per riscoprire il valore del lavoro inteso come individuo, ci sono vincoli da superare sui salari e su una fiscalità a tratti davvero ingiusta. In questo senso è determinante che imprese, mondo del lavoro e scuola si muovano assieme per costruire il futuro. I giovani sono il patrimonio da far crescere e sta a noi dargli una mano perché non perdano la fiducia nel futuro. Siamo passati da un’emergenza all’altra, dalla pandemia alla crisi delle materie prime, dalla crisi energetica alla guerra; gli effetti combinati di inflazione, costo delle materie, rallentamento a livello globale pesano su di noi; il modello economico definito dal concetto di globalizzazione così come l’avevamo pensato sembra non valere più. Ma l’Italia è diventata grande nel dopoguerra solo grazie alle generazioni che si sono susseguite. E oggi, cari ragazzi, i giovani siete voi. O meglio: i protagonisti siete voi».
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