L'ANALISI
01 Febbraio 2024 - 17:18
PESCAROLO - Se il Carnevale di Pescarolo, arrivato quest’anno all’edizione numero 58, è uno dei più conosciuti nel territorio, è anche grazie ai bellissimi carri che tutti gli anni rendono questa festa un appuntamento immancabile per grandi e piccoli. Tutti a testa in su ad ammirare gli enormi giganti di cartapesta che prendono vita nel famoso capannone di via Zanetti. Dove i volontari della Proloco, una trentina in tutto, lavorano con impegno e passione.
«Il capannone è praticamente la nostra casa – spiega il presidente della Proloco Claudio Dondi – e con l’avvicinarsi del Carnevale passiamo qui tantissimo tempo per sistemare i carri, i meccanismi che li fanno muovere, gli ultimi dettagli e per vedere che tutto sia pronto per la prima uscita». Ma come nascono i famosi carri allegorici? «Ogni anno, finito il Carnevale i carri vengono smantellati, rimane il pianale sul quale l’anno successivo verranno assemblati quelli nuovi. Ad aprile si pensa già all’edizione successiva perché partecipiamo alle mostre-scambio del settore. Ormai, lo dico con orgoglio, siamo conosciuti e i nostri carri arrivano da tutta Italia».
«Una volta scelto l’allestimento e quindi il tema del carro ci pensano i volontari a sistemarlo, arricchirlo ed abbellirlo – aggiunge Giovanni Brozzi, vero e proprio direttore artistico – con nuove parti in cartapesta, polistirolo o anche altro materiale, come ad esempio la gommapiuma. Tutti elementi che poi noi coloriamo secondo il nostro gusto. Più colore c’è più questi carri risaltano nello spazio aperto». Strutture che arrivano anche fino a dieci metri di altezza e che, viste nello spazio del capannone, sono davvero impressionanti. Poi ci sono anche i carri, magari più piccoli, ma di stampo satirico, come quello di Chiara Ferragni. L’abbiamo realizzato in pochissimo tempo, con un calco in terracotta, la colata in gesso, ricoperto di cartapesta e poi pitturato».
Un lavoro immenso, ma anche una grande passione per una tradizione molto sentita dal paese. «Ci teniamo particolarmente – ammette Gianluca Scodes – e lo facciamo con grande passione. Certo, ci vorrebbe un po’ di ricambio, ma è difficile trovare giovani che portino avanti questo evento con impegno. Finché le forze ce lo consentono però andiamo avanti perché il carnevale a Pescarolo è un’istituzione».
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