L'ANALISI
L'ECONOMIA DEL TERRITORIO
30 Gennaio 2024 - 10:52
CREMONA - Costruire futuro e sviluppo. E farlo in sinergia, rispettando quel sistema Cremona che più volte ha saputo fare la differenza proprio così sul fronte dell’economia territoriale e che ancora di più è chiamato a farlo ora. È l’obiettivo delle Assise generali che il prossimo 5 febbraio porteranno al tavolo (meglio, ai tavoli) gli stakeholder riuniti in ‘Io ci Credo’: cinque tavoli tematici opereranno in simultanea affrontando le prospettive della ricerca, l’importanza della formazione, l’esigenza di definire un brand che sia riconoscibile, efficace e attrattivo.
Producendo insieme, con la forza e il valore aggiunto garantito dal confronto, idee e innovazione. L’appuntamento è alle 13 a CremonaFiere: è lì, sul palcoscenico più adatto per le Assise Generali dell’Economia, che il territorio, insieme, inizierà il suo percorso di promozione della competitività. Attraverso cinque tavoli interattivi che, nel loro complesso, rappresenteranno un unico, concreto, forum che richiamando le fondamenta del Masterplan e partendo dall’analisi socioeconomica, determinerà la strada del futuro. Riflettendo su come rinforzare l’ecosistema imprenditoriale per attrarre nuovi investitori e sostenere la nascita di nuove start-up. Dando impulso allo sviluppo. E assicurando attenzione ai giovani talenti: il futuro, appunto.
Si concentra sulle sinergie e le alleanze tra enti, imprese e territorio Gian Domenico Auricchio, imprenditore e commissario straordinario della Camera di Commercio, commentando l’approssimarsi delle Assisi generali dell’economia.
«Dal 2020 si susseguono crisi che hanno messo a dura prova il nostro sistema sociale ed economico: dal Covid all’innalzamento dei prezzi delle materie prime, passando per i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, possiamo dire che non ci siamo fatti mancare niente. Ma la nostra economia ha tenuto, mostrando solo nei primi mesi del 2023 segni di rallentamento. Infatti gli ultimi dati disponibili, riferiti al terzo trimestre 2023, confermano il trend debolmente negativo del primo trimestre, anche se rimane stabile il confronto rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Gli ordinativi esteri tornano positivi e la situazione cremonese, pur risentendo della flessione registrata nel commercio mondiale, in particolare delle difficoltà incontrate dal settore manifatturiero tedesco, ad oggi rimane stabile».
Al bilancio dell’annata economica appena conclusa si affiancano valutazioni e auspici per costruire una solida base per lo sviluppo futuro del territorio. La ‘ricetta Auricchio’ vede nella collaborazione la chiave di volta: «E qui – continua Auricchio – viene in rilievo il contesto territoriale in cui si opera: la presenza o meno di centri di ricerca, la disponibilità di capitale umano adeguatamente formato, la presenza di enti pubblici in grado di semplificare gli adempimenti amministrativi, la capacità delle imprese di aggregarsi in filiere e, in questo modo, di meglio competere in un contesto globale mantenendo le proprie specificità ed eccellenze. Sono numerosi gli esempi positivi di azione condivisa e sinergica fra vari attori, pubblici e privati, del territorio. Mi riferisco in particolare alle azioni di promozione della presenza universitaria nella nostra provincia, alle azioni di sistema che hanno permesso l’affermarsi di nuove filiere economiche sul territorio, dalla cosmesi all’informatica alla Silver economy, filiere che si affiancano a quelle tradizionali della meccanica e dell’agroalimentare. Auspico quindi che i lavori del 5 febbraio, a cui parteciperanno sia imprenditori che amministratori locali, possano costituire l’occasione per il rilancio del nostro territorio, delle sue specificità e delle sue eccellenze».
Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha chiari gli obiettivi dell’evento del 5 febbraio. Sintetizzando: «Unire ulteriormente il sistema territoriale; fare il punto sulle linee di sviluppo attivate; individuare ulteriori prospettive». Con il Comune presente a tutti i tavoli. «Perché per costruire sviluppo occorre una visione ‘olistica’ e bisogna lavorare insieme». Considerando le priorità del territorio: «I collegamenti sono essenziali. Il raddoppio della ferrovia Mantova-Cremona-Codogno va realizzato il più rapidamente possibile e ci sono tutte le condizioni per farlo. Come i collegamenti ferroviari Brescia-Cremona-Piacenza, Brescia-Piadena-Parma, Cremona-Crema-Treviglio e il collegamento veloce su gomma Cremona-Mantova (autostrada o raddoppio)». Ancora: per Galimberti «è necessario continuare a lavorare sulla crescita, incardinandola alla promozione turistica, potenziando il collegamento tra imprese, università, ITS e centri di ricerca, investendo sulla digitalizzazione e sull’orientamento per i giovani. Servono anche un sistema socio-sanitario innovativo, vitalità culturale, impegno costante e innovativo sulla transizione ambientale».
Il tema centrale: la demografia. «Gli investimenti sulle università dimostrano che è possibile attrarre giovani e famiglie. Per questo è importante consolidare lavoro e occupazione puntando su cosmesi, agroalimentare e zootecnia, acciaio, Polo tecnologico, artigianato liutario». La conclusione: «Abbiamo enormi opportunità, ma occorre stare insieme, anche sostenendo i Comuni più piccoli, favorendo processi di aggregazione e lavorando come territorio coeso».
Il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, ritiene le assise «fondamentali per la competitività economica del territorio, il presupposto del progresso sociale. L’evento deve essere una tappa di un percorso continuativo. Perché in un contesto di stagnazione demografica e di progressivo invecchiamento della popolazione della provincia di Cremona, con dati peggiori rispetto alla media lombarda, è essenziale attuare tutte le misure necessarie per trattenere i nostri giovani sul territorio e, anzi, attrarne di nuovi. Dando loro motivazioni per scegliere di creare una prospettiva di vita personale e famigliare in provincia, a cominciare dalle opportunità lavorative. Pensando in particolare al Cremasco, penso vada valorizzata la dimensione di territorio dall’elevata qualità della vita, con una sua identità forte, dotato di servizi e vicino alla metropoli milanese. Il sistema imprenditoriale locale ha necessità di impiegare una forza lavoro maggiore dell’attuale, ma fatica a reperire sul mercato le competenze tecniche necessarie. Dal lato dei lavoratori e delle imprese esistono bisogni che non si incontrano e dobbiamo trovare i meccanismi per armonizzarli. È ciò che stiamo facendo con i corsi Its, con grande convinzione. Ci concentreremo quindi sull’ampliamento dell’offerta formativa di quei corsi, che riguardano gli ambiti della cosmesi, della meccatronica e dell’informatica. Sono un primo risultato importante, da incrementare insieme agli Ifts nei prossimi anni. Come Comune stiamo investendo nella rigenerazione urbana dell’area ex Olivetti. Questa sfida può innescare un circolo virtuoso che consolida le filiere esistenti».
«L’associazione temporanea di scopo Masterplan 3C nasce per creare un confronto tra i principali attori protagonisti del territorio a livello economico, politico e sociale e per creare una strategia futura per l’intera provincia di Cremona, che inevitabilmente soffre di isolamento rispetto al resto della Lombardia per la carenza di infrastrutture e per la mancanza di collegamenti veloci con Milano». Parole del sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, secondo il quale «il focus principale su cui ragionare parte dal calo demografico importante che sta subendo da alcuni anni la nostra provincia. Se è vero che il calo di nascite è generalizzato in Italia, è altrettanto vero che le nostre città dovranno saper attrarre famiglie e imprese da fuori per poter quanto meno mantenere lo stesso numero di abitanti nei decenni a venire. L’obiettivo principale – sottolinea il sindaco — deve essere quindi quello di elaborare strategie di attrattività verso altri territori, grazie alla qualità della vita e al welfare che la provincia intera può garantire, ancora ricca di servizi, di aree dove insediare imprese o abitare a prezzi ben più bassi rispetto alla città metropolitana milanese o alla fascia bergamasco-bresciana». Allo stesso tempo, prosegue Bongiovanni, «i giovani che già vivono nel nostro territorio devono potersi trattenere con le loro future famiglie, convinti che dopo il periodo di formazione sia meglio rimanere vicino alla famiglia d’origine. Ecco perché servono nuove opportunità lavorative unite ad un sistema di infrastrutture digitali all’avanguardia, che consenta di lavorare da casa con facilità, in connessione col mondo».
SIGNORONI: «RICERCA E TECNOLOGIA SEMPRE PIÙ CRUCIALI»
Il presidente della Provincia, Mirko Signoroni, non ha dubbi: «Avevamo e abbiamo ancora molti coni d’ombra, fra cui l’attrattività, lo sviluppo infrastrutturale, i trasporti e l’innovazione. Su questi fronti dobbiamo lavorare. Nel merito, a parte i grandi temi, come il calo drammatico demografico che colpisce in modo pesante anche il nostro territorio, il tema collegato al tavolo ‘Rinforzare l’ecosistema imprenditoriale: attrarre nuovi investitori, sostenere la nascita di nuove start-up dando impulso allo sviluppo territoriale’ è quello, a mio giudizio, su cui puntare. Azioni di sistema sono necessarie, così come gli investimenti. Molto è stato fatto, ma la strada è ancora in salita: diventa quindi prioritario lavorare per sviluppare la rete infrastrutturale digitale soprattutto nelle aree rurali, programmare bandi per attrarre nuovi investitori collegati ai distretti agro-zootoecnico, meccanico e dolciario e concretizzare con le Università l’applicazione dei risultati delle ricerche accademiche, a livello territoriale, ai processi di filiera nei maggiori asset specialistici del territorio (dall’allevamento da latte allo sviluppo di nuovi prodotti alimentari e meccanica di precisione), puntando anche su nuove start-up pubblico-private e su una maggiore divulgazione dei risultati ottenuti, coinvolgendo studenti e giovani in cerca di lavoro. In un contesto inflattivo come quello odierno, in relazione alla situazione dei tassi di interesse e alla congiuntura negativa dei mercati internazionali a causa dei conflitti alle porte d’Europa».
Il presidente dell’Associazione Industriali della provincia di Cremona, Stefano Allegri, come è sua abitudine parte dal presente per guardare al futuro, osservandolo anche attraverso l’evento del 5 febbraio.
«L’elevato livello di competizione globale e le trasformazioni che nel bene, ma soprattutto nel male, stanno arrivando da fenomeni complessi (pandemie e conflitti bellici) impongono un generale ripensamento delle politiche sociali e di quelle economiche che devono coinvolgere anche i territori. Per questa ragione come Associazione Industriali abbiamo proposto in primis un documento di visione, il Masterplan 3C, che il presidente Buzzella aveva voluto nel 2018; successivamente una struttura che portasse avanti le azioni funzionali allo sviluppo del territorio (le infrastrutture), chiamata ‘Io ci CRedo’. Con l’appuntamento del 5 febbraio vogliamo invece rafforzare un momento di riflessione con i principali stakeholders del territorio perché su cinque macro ambiti si trovino soluzioni ma anche semplicemente valutazioni per il futuro. Il nostro pensiero è che la nostra provincia meriti visibilità, analisi competitive ed investimenti affinché abbia le chance di altri territori. Per fare questo dobbiamo prima parlarne fra noi. Non lo abbiamo mai nascosto: questo è un territorio che appare troppe volte diviso mentre la soluzione ai problemi più grandi si trova soltanto attraverso un ingaggio comune ed un’azione d’insieme. Speriamo che questo forum dell’economia diventi un appuntamento annuale».
Secondo Marcello Parma, presidente di Cna Cremona, «le Assise Generali hanno l’obiettivo di coinvolgere attivamente i protagonisti dell’economia territoriale attraverso tavoli di confronto, così che sia possibile moltiplicare il sapere e sfruttare l’intelligenza collettiva a favore dello sviluppo economico territoriale. Il forum aspira a diventare un appuntamento fisso e strategico a sostegno dell’economia. Un momento di confronto e sinergia tra istituzioni, imprese e professionisti del settore, che vuole diventare il principale riferimento per lo sviluppo socio-economico sostenibile del territorio». Le necessità? Eccole, secondo Parma: «Per quanto riguarda il tavolo 1, riferito a ‘Cluster e specializzazioni attuali prospettiche del territorio’, l’obiettivo è lo sviluppo socio-economico del territorio, tramite specializzazioni settoriali e di filiera, che compongono gli aspetti distintivi e alimentano la competitività del territorio stesso. E secondo me ci sono aspetti in particolare su cui concentrarsi: l’esigenza di valorizzare le specializzazioni del territorio; stimolare la ricerca applicata e l’innovazione; avvicinare gli enti di ricerca del territorio alla manifattura locale, che va sostenuta e resa attrattiva per i giovani; creare punti di riferimento di respiro internazionale; diventare polo di attrazione per nuove aziende». Grandi opportunità per grandi sfide: «Costruzioni e prodotti in legno hanno subito un brusco rallentamento al calare del bonus 110. È necessario investire sui bisogni umani fondamentali e sulla ricerca».
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