L'ANALISI
29 Gennaio 2024 - 05:05
CREMONA - Con la Commissione consiliare Welfare di giovedì sera è andato in scena di fatto il primo atto ufficiale della dottoressa Simona Gentile come nuovo direttore generale di Cremona Solidale. Sul tavolo tanti temi importanti. «In effetti sì», spiega Gentile. «Questa volta ero in veste di direttore generale anche se ho sempre condiviso con Alessandra Bruschi ogni passo fatto fin qui. E ora intendo continuare sulla strada tracciata anche con l’aiuto di Francesca Cerati che nel frattempo è diventata dirigente amministrativa, coordinando gli uffici deputati».
Cosa è emerso dalla Commissione?
«A gennaio sempre si presenta il piano programma di Cremona Solidale, insieme al budget, agli investimenti e al discorso rette. È un passaggio fondamentale prima di quello del Consiglio comunale. Lo si fa per presentare a chi del Comune si occupa di welfare, quello che l’assessore deputato illustrerà in Consiglio. Siamo contenti che la maggioranza abbia approvato all’unanimità. La minoranza si è nel contempo astenuta all’unanimità così da creare i presupposti per discutere le positività del piano programma. Alcune domande ci sono state, ma non è emersa nessuna criticità. Domande puntuali che hanno avuto risposte puntuali. Era la nostra ‘anteprima’... Abbiamo ricevuto dal Comune linee di indirizzo che una volta arrivate all’azienda ci permettono di partire con un piano strategico per il triennio 2024/2026».
Quali sono gli obiettivi?
«Vorremmo dare una piccola risposta al sistema sociosanitario. I punti cardine per noi sono: longevità, sostenibilità e risorse umane. Abbiamo costruito con Bruschi su queste tre parole un grande lavoro. Da uno studio che abbiamo fatto si vede chiaramente quanto stia invecchiando la nostra città e come contestualmente vadano a diminuire le persone più giovani che nel futuro potrebbero o dovrebbero prendersi cura degli anziani. Se noi non costruiamo una realtà che sostenga gli anziani quindi, in un futuro prossimo la società rischierebbe di non stare in piedi. Vanno prese in carico le patologie più importanti da strutture come la nostra e poi lavorare per un territorio che contribuisca anche a sostenere le famiglie nell’assistenza domiciliare. Per quanto riguarda le risorse umane poi, si proseguirà con le internalizzazioni, per portare medici e specialisti in struttura in modo definitivo. Abbiamo già iniziato internalizzando gli educatori per portare più ‘vita’ nella struttura. Fin qui infatti, Cremona Solidale ha avuto più che altro un’impostazione medica. Svilupperemo inoltre incontri con i sindacati per sviluppare anche il benessere degli operatori oltre che dei malati. Anche per il 2024 inoltre, penso atto importantissimo, non aumenteremo le rette. Ho accettato l’incarico di dg per dare continuità a un progetto, ma non lo farò solo per traghettare alla nuova nomina del 2025. In quest’anno porterò infatti avanti questi progetti ma ne svilupperemo di nuovi. Ci sono due progetti in particolare che abbiamo già portato in Regione. Quello che riguarda le cure intermedie domiciliari in primis. Pazienti fragili che hanno problematiche cognitive e che potrebbero soffrire l’ospedalizzazione, potranno essere assistiti a casa per un periodo. L’équipe delle cure intermedie seguirà quotidianamente il paziente a casa e anche per la famiglia sarà un sollievo. L’aiuteremo infatti a superare il momento acuto della malattia fino alla ripresa del controllo della situazione. Il secondo progetto prevede di prendere letti della riabilitazione e destinarli alla Special Care Unit Behaviour. Si tratta di ricoverare per 15/20 giorni al massimo pazienti che hanno un disturbo del comportamento acuto. Ora arrivano in pronto soccorso. Invece verrebbero presi in carico da noi, in un luogo specificatamente attrezzato con personale formato. Questi sono progetti importanti per la città e quindi ci tengo molto a vederli realizzati».
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