L'ANALISI
28 Gennaio 2024 - 05:05
CREMA - Una crescita costante lunga un ventennio, con il boom nella prima decade degli anni Duemila, che ha portato la popolazione, straniera residente a Crema, a quadruplicare: erano in meno di 1.000, hanno toccato il picco di 4.082 nel 2021. Adesso, però, per la prima volta nella storia della città, gli stranieri che hanno scelto le rive del Serio per abitare stanno diminuendo. La discesa è iniziata nel 2021 ed è stata confermata nel 2022. Insomma, un trend di decrescita che sembra essere avviato. Non si tratta dunque di un rimbalzo, come già avvenuto in qualche singola annata delle ultime due decadi.
I dati tengono conto dei risultati del censimento permanente della popolazione, che ogni anno l’Istituto nazionale si statistica demanda ai Comuni, indagine che viene portata avanti tramite l’assunzione di operatori specializzati. Sono considerati stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia. E a Crema, al primo gennaio 2023, erano 3.731. Rappresentando l’11% della popolazione. Sono di più le femmine, 2.014, rispetto ai maschi: 1.717. E il continente più rappresentato, con 1.789 residenti è l’Europa. Poi l’Africa, che supera quota mille (1.071), l’Asia con 470 e l’America con 400.
La comunità più numerosa è quella proveniente dalla Romaniache, che rappresenta oltre un quinto della popolazione straniera di Crema, precisamente il 21,9%, in numeri assoluti 818 residenti. Sono più del doppio di quelli della seconda nazione che conta le maggiori presenze: il Marocco (9,8%, 366). Poi c’è l’Albania (8,9%, 333). Il motivo della preponderanza romena è legato anche al fatto che il Paese faccia parte dell’Unione europea e ciò renda senza dubbio più semplice l’arrivo in Italia, non essendoci alcuna limitazione legata a permessi di soggiorno e altri obblighi di legge. Ma il divario con le altre presenze fisse da Stati Ue è enorme.
Al secondo posto figurano Spagna, Regno Unito e Francia, con 18 abitanti a testa. Il melting pot in salsa cremasca vede 96 Paesi rappresentati. Presenze da tutti i continenti, Oceania compresa (in questo caso c’è un neozelandese). Quelli con meno presenze (un solo residente) sono Barbados, Uruguay, Paraguay e Costa Rica per l’America; Georgia, Kazhakistan, Malaysia, Israele, Corea del Sud e Iran per l’Asia. Repubblica Democratica del Congo, Burkina Faso, Ciad, Guinea Bissau, Sud Africa, Liberia, Libia, Mauritius, Niger e Seychelles per l’Africa. Austria, Danimarca, Finlandia, Malta, Macedonia del Nord e Repubblica Ceca a livello europeo. Anche a fronte di una progressiva diminuzione della popolazione originaria di altri Paesi, l’attenzione del Comune nei confronti dell’integrazione rimane elevata.
L’assessore al Welfare Anastasie Musumary, nell’ultimo documento di programmazione, ha elencato i risultati raggiunti. «Per la coesione sociale — ha sottolineato — parte dell’attività è rivolta agli stranieri che risiedono in città. Nel 2021 è stata istituita la Consulta interculturale come luogo di partecipazione attiva di tutti coloro che vogliano contribuire a politiche locali di integrazione e di interazione. Quest’anno si continuerà il rapporto con tutte le realtà che a Crema si sono attivate per l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo e proseguiranno le azioni di sui temi inerenti la multiculturalità. Inoltre, è strategica l’attenzione verso l’inserimento scolastico, anche attraverso il potenziamento dei doposcuola, dei figli degli immigrati. Occorre garantire pari opportunità: i dati ufficiali hanno già da diversi anni messo in evidenza le difficoltà che i bambini e i giovani stranieri incontrano nella partecipazione, nell’apprendimento e nella riuscita scolastica».
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