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'Clima invivibile' a scuola, docenti in difesa del preside: «Dichiarazioni che non ci rappresentano»

In merito alle accuse rivolte al dirigente Freda da alcuni colleghi nei giorni scorsi, un gruppo di insegnanti commenta: «Esagerazioni dettate da insofferenze personali di pochi individui»

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

27 Gennaio 2024 - 16:31

Docenti dell'istituto comprensivo denunciano un «clima invivibile», il preside: «Situazione fantasiosa»

MONTICELLI - Dopo la denuncia di alcuni docenti ai sindacati Cgil e Cisl, ma soprattutto dopo la visita degli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale, un altro gruppo di docenti ha deciso di intervenire in difesa del preside Gianluca Freda, accusato di aver creato un presunto clima invivibile fatto di immotivati provvedimenti disciplinari. «Siamo un gruppo di docenti e rappresentanti del personale ata di tutti gli ordini dell'Istituto comprensivo di Monticelli d'Ongina e Caorso - si legge sulla nota, firmata da una ventina di essi -. Con la presente intendiamo dichiarare con vero rammarico che le affermazioni circa il clima di lavoro del nostro istituto, provenienti purtroppo da sigle sindacali di tutto rispetto, a cui diversi di noi sono iscritti, ci lasciano allibiti e non ci rappresentano minimamente».

Poi continuano: «Altrettanto sbigottiti rimaniamo di fronte alle arbitrarie affermazioni secondo le quali molti docenti del nostro istituto avrebbero intenzione di chiedere il trasferimento, dichiarazioni che non hanno un attendibile riscontro oggettivo. È indubbio che si sono manifestati malumori in alcune riunioni collegiali, le quali si sono risolte in votazioni a maggioranza, come accade nella quasi totalità delle scuole (e chi ha avuto la possibilità di lavorare in più scuole lo sa bene, anche perché riceve continui aggiornamenti dai suoi ex colleghi). Tuttavia questo non significa che il clima lavorativo sia insostenibile, solo perché alcuni dei docenti, in disaccordo con le delibere adottate, lo percepiscono come tale».

Parlano dunque di esagerazioni dovute «alle insofferenze personali di pochi individui i quali, per motivazioni strettamente individuali, non si rendono forse conto del danno che producono ai loro colleghi che, con impegno, continuano a dedicarsi serenamente al proprio lavoro, nonché alla nostra scuola». Dicono poi di non aver mai notato né pioggia di sanzioni né atti dittatoriali.

E infine la conclusione: «Per quanto ci riguarda, venga pure l'ispettore a verificare quanto di sua competenza, saremo lieti di dare anche a lui la nostra versione, sperando che il grave discredito gettato sul nostro istituto ricada su quei pochi che lo distribuiscono e non offuschi il lavoro serio e quotidiano di quei docenti che lavorano con dedizione per i bambini e i ragazzi della scuola, con soddisfazione delle famiglie, nonostante le innegabili difficoltà che ogni scuola, compreso il nostro istituto, si trova oggi a dover affrontare».

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Commenti all'articolo

  • presario

    27 Gennaio 2024 - 20:41

    Chi minaccia il trasferimento poi non va via con il dispiacere di tutti gli altri

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