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LA CERIMONIA

Carlo Nordio: «Entro due anni colmeremo i vuoti della magistratura»

Inaugurazione dell'anno giudiziario nel distretto della Corte d'Appello di Brescia con il ministro della Giustizia

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

27 Gennaio 2024 - 11:53

Inaugurazione dell'anno giudiziario, il ministro Nordio a Brescia

BRESCIA - «Entro il 2026 il ministero della Giustizia colmerà il vuoto degli organici della magistratura con la collaborazione del Csm». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo all’inaugurazione dell’Anno giudiziario della Corte d’appello di Brescia. «È una città che ho scelto perché ha molto sofferto. È la giornata della Memoria e anche qui ci sarà un ricordo importante per un momento di sofferenza come la strage del 28 maggio 1974. Questo distretto - ha aggiunto - è virtuoso e do atto al vostro lavoro e ai risultati raggiunti e non sono scontati. Rispetto ai dati del Pnrr è tra i primi distretti in Italia. Il carcere è una ferita - ha aggiunto il ministro -. Sappiamo quale è la situazione di Brescia. Vi assicuro che i fondi sono stati stanziati. È tutto pronto per una nuova struttura. Al Ministero siamo attenti al vostro problema del carcere».

Il Pnrr, secondo Nordio, «è per noi una linfa vitale, estremamente vincolante ma anche estremamente positivo e utile, vorrei dire necessario. Uno degli sforzi del Governo e del nostro Ministero - ha osservato - è stato di rimodulare quelli che erano i vincoli inizialmente abbastanza ristretti, che erano stati non dico imposti, ma concordati forse per una valutazione fatta a causa dei tempi stretti con cui questi accordi sono stati stipulati».

«Lo sforzo di rimodulare questi accordi è stato in buon parte premiato ma continua», ha sottolineato il ministro e «ci sono dei segnali rassicuranti» sul fronte del funzionamento della Giustizia. «Quando la Giustizia funziona è sull'intero contesto che si diffonde il benessere e questo è indice di civiltà e di progresso», ha concluso. (ANSA)

I DATI DELLA GIUSTIZIA IN PROVINCIA

Feriti e morti, sul lavoro e negli incidenti stradali. I dati sono in aumento. «In una Repubblica fondata sul lavoro e in un distretto laborioso, questo è un aspetto doloroso». Il Procuratore generale Guido Rispoli, ha commentato così il fenomeno degli infortuni. A Cremona, nell’anno giudiziario (luglio 2022/giugno 2023), quelli mortali sono stati 9 rispetto ai 7 dell’anno precedente, ma ad aumentare in modo significativo sono stati gli infortuni con lesioni come conseguenza: da 82 a 103. Il Procuratore di Cremona, Roberto Pellicano, ha specificato che «nel territorio cremonese, gli infortuni sul lavoro riguardano per circa il 70% il settore industriale, includendo in tal settore anche le cosiddette attività di cantiere, e per il restante 30 per cento il settore agricolo e zootecnico». 

Gli omicidi stradali sono passati da 11 a 17. Il Pg Rispoli ha sottolineato come «la più rigorosa normativa introdotta dal punto di vista sanzionatorio non è ad oggi ancora riuscita ad ottenere il risultato prefissato e cioè una significativa riduzione delle vittime stradali». A Cremona sono aumentati i reati da codice rosso. I delitti contro a libertà sessuale sono passati da 59 a 69, mentre sono calati i delitti di stalking, scesi da 76 a 61, seppure il dato sai sempre elevato.

 

Il Pg Rispoli ha affermato che il legislatore, «di fronte a un quadro complessivo che resta molto preoccupante e ad un costante reiterarsi di efferati femminicidi, è intervenuto più volte, cercando di porre un freno a questi odiosi reati attraverso l’introduzione di trattamenti sanzionatori  più severi e l’applicazione di misure  cautelari personali connotate da maggiore tempestività e da più mirata efficacia. Non vi è dubbio che la risposta dello Stato in questo comparto di grande importanza non può che essere ispirata al massimo rigore, anche per non disincentivare che persone offese  dal denunciare i fatti  di cui sino vittime. Vi è infatti l’esigenza che tali fenomeni  emergano nella loro totalità perché solo così potranno essere realmente debellati. Sarà un percorso ancora lungo e difficoltoso, perché la risposta rigorosa può anche determinare reazioni  scomposte e quindi pericolose da parte di coloro che difendono responsabili di simili reati, ma non c’è alternativa. Questa è la via da seguire, accompagnata, naturalmente, da percorsi sociali di indispensabile crescita culturale e civica, con il rifiuto di ogni e qualsiasi modello di tipo patriarcale».  

Sulle violenze di genere, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha detto che «non sarà centro l'intervento repressivo delle forze dell'ordine e della magistratura ad arginare questo fenomeno pernicioso. Occorrono una rivoluzione culturale e un approccio diverso», ha affermato Nordio, parlando della violenza di genere. «La giustizia deve comunque fare la sua parte per prevenire e capire i segnali di allarme che sono estremamente cambiati - ha aggiunto -. Quello che una volta era un gesto di galanteria che poteva essere considerato ammesso, ammissibile e magari anche gradito, oggi potrebbe essere o magari è il segnale di allarme di un atteggiamento aggressivo che può portare anche alla morte». 

A Cremona si registra una «crescita esponenziale» dei reati tributari: 94 rispetto all’anno precedente. Per il Procuratore Pellicano, «il dato suggerisce la presenza nel territorio di una spiccata criminalità di tipo fiscale, peraltro caratteristica di tutto il distretto e della Lombardia. Rileva, anche, che a fianco di forme semplici di evasione fiscale, ve ne sono di elaborate e complesse, riconducibili a forme illecite di intermediazione del lavoro o alle frodi carosello che non sempre vengono intercettate dagli organi di polizia giudiziaria».

FOTO: FOTOLIVE/FILIPPO VENEZIA

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