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Disturbi psicologici, ‘boom’ tra gli adolescenti: è allarme

Effetto Covid senza fine, impennata degli Sos in Neuropsichiatria infantile. Nasce il progetto Reti di Quartiere

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Gennaio 2024 - 05:05

Disturbi psicologici, ‘boom’ tra gli adolescenti: è allarme

CREMA - Dai 220 giovani pazienti seguiti nel 2019, si è passati ai 335 dell’ultimo anno. Basta questo dato per far capire quanto elevata sia l’emergenza legata ai minorenni che hanno bisogno dell’aiuto degli psicologi per problemi relazionali e comportamentali. Una conseguenza dell’isolamento del periodo Covid, ma non solo. L’Unità operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Asst si occupa di questi bambini e adolescenti, con 83 primi accessi registrati nell’ultimo anno, a fronte dei 35 del 2019. Le prestazioni eseguite comprendono visite, colloqui e psicoterapia e nell’anno da poco concluso sono state complessivamente 3.198.

Per affrontare l’emergenza e i diversi i bisogni che aumentano tra gli adolescenti e i giovani, è nato in città il progetto delle Reti di Quartiere (Re.Qu.): una rete tra tutti coloro che hanno a che fare con gli adolescenti per intraprendere insieme un percorso di ricerca degli strumenti e delle conoscenze più adeguate per prevenire disagi e fragilità. Per seguire al meglio gli adolescenti in difficoltà, serve innanzitutto formare gli adulti che sono al loro fianco, dai genitori, agli educatori, sino agli insegnanti. Anche per questo motivo il progetto Re.Qu. proporrà lunedì alle 20,30 al al Centro San Luigi di via Bottesini un incontro organizzato dal Consultorio Diocesano Familiare Insieme.

Ospite della serata sarà lo psicologo, psicoterapeuta e presidente della Fondazione Minotauro di Milano, Matteo Lancini, che presenterà il suo ultimo libro ‘Sii te stesso a modo mio - essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta’. Lancini, offre una prospettiva diversa rispetto a quella cui gli adulti sono abituati: mette al centro il ruolo giocato dalle figure educative e come non sia più pensabile «farsi carico della confusione, dell'ansia, del disagio e dell'assenza di prospettive future delle nuove generazioni senza occuparsi della fragilità degli adulti».

Emanuela Nichetti, Veruska Stanga, Luisa Scartabellati e Anastasie Musumary alla presentazione di Re.Qu. 

L’iniziativa è stata presentata ieri in sala Galleria dagli assessori Anastasie Musumary (Welfare) e Emanuela Nichetti (Politiche giovanili e Istruzione), da Veruska Stanga che dirige il consultorio diocesano e da Luisa Scartabellati, presidente della coop sociale Igea, uno dei partner del progetto Re. Qu, insieme agli istituti comprensivi della città alle scuole superiori Sraffa e Marazzi, al consorzio Arcobaleno, All’associazione Insieme per la famiglia onlus, ai circoli Arici di Ombriano e San Bernardino, all’Acli di Crema e all’associazione ‘Noi Crema onlus’. Nel corso di quest’anno verranno sviluppati dei laboratori tenuti da operatori formatisi al al Centro pedagogico territoriale.

«Prenderanno spunto dalle informazioni raccolte attraverso dei questionari rivolti alla comunità educante – hanno chiarito Stanga e Scartabellati – ad esempio ai dirigenti dei comprensivi e dello Sraffa-Marazzi. I questionari avranno la funzione di individuare le emergenze, i fattori di rischio dei giovani e le preoccupazioni degli adulti, per poter creare attività mirate e patti con le diverse scuole e comunità del territorio, volti a prevenire tali situazioni di disagio. Le attività verranno progettate da tutta la Rete che si verrà a creare nel corso di questi due anni». Musumary ha aggiunto.

«Re.Qu si pone in continuità con quello che fa da anni il Comune, che promuove un Welfare di comunità attraverso la coprogettazione. I ‘Patti di comunità’: per intercettare situazioni a rischio, come i ‘Neet’, ovvero i ragazzi soggetti a dispersione scolastica o famiglie in situazioni di difficoltà». Nichetti ha concluso: «Negli ultimi anni ci siamo accorti che, in molte realtà e situazioni, gli adulti stanno trovando gravi difficoltà nell'esercitare il loro ruolo educativo. Questo ci ha portato a riflettere su quanto in questo momento sia importante intervenire. Re.Qu. punta proprio a questo».

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