L'ANALISI
25 Gennaio 2024 - 08:44
Fabio Germanà Ballarino. A fianco il Palazzo di Giustizia di Cremona
CREMONA - Per cinque anni, fino all’estate del 2014, è stato il comandante della Polizia locale di Cremona. Successivamente, Fabio Germanà Ballarino lo è stato a Lodi dove, secondo l’accusa, avrebbe favorito un’amica, passandole le tracce nei concorsi pubblici per assegnare due posti da vigile nel Lodigiano: il concorso del 2020 nel Comune di Cornegliano Laudense e quello della primavera del 2021 della Provincia di Lodi per l’assunzione di un agente della polizia provinciale. Selezioni entrambe vinte dalla candidata. Accusato di falso ideologico e di rivelazione di segreto d’ufficio, Germanà Ballarino, 59 anni, di Cremona, è stato condannato dal Tribunale di Lodi a 3 anni di reclusione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.
Due anni di reclusione sono stati inflitti alla candidata — G.F., 36 anni — accusata di utilizzazione e rivelazione di segreti d’ufficio, perché avrebbe a sua volta favorito una sua amica, prosciolta in indagini, informandola su quelle che sarebbero state le materie d’esame, informazione che secondo l’accusa lei aveva avuto in forza di una frequentazione con Ballarino. La Procura aveva chiesto condanne di un anno più elevate.
Il caso era scoppiato nel 2021, quando la Guardia di finanza di Lodi aveva scoperto alcune irregolarità nei concorsi. Ballarino faceva parte di tutte e due le commissioni d’esame. Gli «aiutini» sarebbero emersi anche in molte intercettazioni. Comandante e aspirante vigilessa hanno sempre escluso qualsiasi tipo di illecito, ammettendo solo un supporto nello studio.
«Leggeremo la motivazione della sentenza e valuteremo il ricorso in appello - ha detto l’avvocato Massimiliano Cortellazzi, difensore di entrambi gli imputati —. Cercheremo di dimostrare, come abbiamo fatto nel primo grado di giudizio, che non vi sia stata alcuna rivelazione di segreti d’ufficio e alcuna divulgazione di tracce. Basti pensare che la candidata non ha vinto solo questi due concorsi, ma, nell’immediatezza, subito un terzo concorso e, a seguire, altri dieci concorsi, tra i quali due da ufficiale, di cui uno recentemente». Per il difensore, «questa è la dimostrazione che si trattava di un candidato veramente preparato» e che, quindi, non aveva bisogno di «aiutini».
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